Repubblica Centrafricana
Il 10 febbraio è stata ufficializzato l’avvio della Missione Europea in Repubblica Centrafricana (EUFOR RCA), autorizzata in base alla Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n.2134 del 28 gennaio 2014 e avente l’obbiettivo di stabilizzare il Paese e proteggere la popolazione civile dalle violenze delle milizie etniche. La missione, i cui costi si aggirano intorno ai 25 milioni di euro, andrà ad affiancare la Mission internationale de soutien à la Centrafrique sous conduite africaine (MISCA) delle Nazioni Unite. Resta tutt’ora imprecisato il numero di militari che saranno schierati e i Paesi che parteciperanno anche se è stato confermato che alla guida ci sarà il generale francese Philippe Pontiès.
I 1.600 peacekeeper francesi presenti nel Paese dallo scorso dicembre nell’ambito della missione nazionale Sangaris, anch’essa a sostegno di MISCA, saranno integrati in EUFOR RCA. Questo passaggio permetterà a! lla missione del governo francese di usufruire sia della legittimità internazionale sia dalla riduzione dei costi operativi permessi dall’egida europea. EUFOR RCA evidenzia la volontà di stabilizzazione della Repubblica Centrafricana, Paese reso ingovernabile dagli effetti del colpo di Stato di Sèlèka nel marzo 2013, da parte di tutta l’Unione Europea, preoccupata dalla degenerazione della crisi umanitaria e dalle tendenze genocidarie recentemente emerse nel contesto del conflitto.
I 1.600 peacekeeper francesi presenti nel Paese dallo scorso dicembre nell’ambito della missione nazionale Sangaris, anch’essa a sostegno di MISCA, saranno integrati in EUFOR RCA. Questo passaggio permetterà a! lla missione del governo francese di usufruire sia della legittimità internazionale sia dalla riduzione dei costi operativi permessi dall’egida europea. EUFOR RCA evidenzia la volontà di stabilizzazione della Repubblica Centrafricana, Paese reso ingovernabile dagli effetti del colpo di Stato di Sèlèka nel marzo 2013, da parte di tutta l’Unione Europea, preoccupata dalla degenerazione della crisi umanitaria e dalle tendenze genocidarie recentemente emerse nel contesto del conflitto.
Fonte CESI
Nessun commento:
Posta un commento