"Gestione del rischio per una crescita sostenibile in un mondo sicuro"
Dopo aver coordinato i lavori del G20 nel 2013 e ospitato il vertice di San Pietroburgo, dal 1° gennaio 2014 la Federazione Russa ha assunto la presidenza del G8 e si occuperà della definizione dell’agenda politica ed economica del gruppo dei “Paesi avanzati”. I lavori culmineranno, il 4 e 5 giugno, con ilsummit dei Capi di Stato e di Governo che si terrà a Soči, in alcune delle strutture realizzate per i Giochi olimpici invernali in programma in questi giorni nella località russa.
Il motto della presidenza russa, “Gestione del rischio per una crescita sostenibile in un mondo sicuro” indica chiaramente su quali priorità Mosca incentrerà le maggiori attenzioni, delineate dal Ministro degli Esteri Lavrov: lotta al traffico di droga e al terrorismo, cooperazione per la risoluzione dei conflitti regionali, attenzione ai disastri naturali e a quelle causate dall’intervento dell’uomo, nonché alle questioni legate alla sicurezza sanitaria a livello globale1.
Il presidente russo Vladimir Putin, nell’assumere la presidenza, ha affermato che l’agenda economica sarà comunque al centro dei lavori del Gruppo degli Otto. In particolare l’attenzione sarà rivolta alla crescita, alla riduzione della disoccupazione e alla promozione degli investimenti e degli scambi internazionali2. Nelle parole di Presidente russo emerge la consapevolezza che i risvolti della crisi non solo hanno prodotto enormi problemi da un punto di vista economico-sociale, ma anche generato instabilità politica, creando possibili fattori di tensione.
I temi della ripresa economica e della disoccupazione erano già state portate avanti dalla Russia in occasione dei lavori del G203. Mosca ha avuto il merito di dar voce alle esigenze di numerosi Stati europei che, in attesa di una ripresa che tarda ad arrivare, da tempo chiedono di ricalibrare una politica di austerità che, sebbene voluta dalle istituzioni europee, pare non aver fatto altro che aggravare i disagi sociali causati dall’attuale crisi. Va ricordato inoltre che, proprio dal punto di vista economico, un’importante funzione della Federazione Russa sarà quella di rappresentare anche le istanze e le sensibilità dei Paesi dell’area BRICS e degli altri Paesi emergenti, i quali pur avendo affrontato la crisi meglio di molti Paesi “avanzati”, rimangono esclusi dai lavori data la particolare composizione del forum.
I lavori del G8 non potranno non tener conto di quanto avverrà all’interno dei Paesi membri dell’Unione Europea. I cittadini del Vecchio Continente alla fine di maggio saranno chiamati alle urne per eleggere i nuovi rappresentanti del Parlamento Europeo e, ad oggi, le previsioni lasciano presagire una netta avanzata delle formazioni più critiche nei confronti dell’Unione Europea e dei governi nazionali. La possibilità concreta è che al vertice di Soči prendano parte rappresentati delle istituzioni comunitarie e dei paesi membri (ovviamente esclusa la Germania) fortemente ridimensionati da un punto di vista politico. Ciò potrebbe avere ulteriori conseguenze negative riguardo il peso dei Paesi europei, ma potrebbe essere anche l’inizio di un’inversione di tendenza per quanto concerne l’individuazione delle priorità in economia.
La presidenza del G8 sarà un ottimo test per la Federazione Russa per ribadire nuovamente un ritrovata centralità nel contesto politico internazionale4. Sebbene alcuni analisti tendano a mettere in discussione il ruolo della Russia quale contraltare degli Stati Uniti, le ultime crisi internazionali hanno dimostrato come la Federazione Russa, in questa fase di passaggio dall’unilateralismo all’epoca del multilateralismo, sia stato l’unico attore sulla scena internazionale in grado di confrontarsi con gli Stati Uniti, spesso moderandone gli eccessi in politica estera. Di fatto, la collaborazione tra i due Paesi è tornata ad essere un elemento indispensabile in merito ad alcuni delicati dossier. Infatti, dopo aver fatto segnare il livello più basso nei rapporti tra la Russia e i principali Paesi occidentali, il 2013 potrebbe aver prodotto una svolta importante con l’inizio dei colloqui sullo smantellamento dell’arsenale chimico siriano e sul programma nucleare iraniano. I buoni risultati raggiunti negli ultimi mesi hanno dimostrato che la collaborazione e la diplomazia possono portare a risultati apprezzabili.
L’ambasciatore USA a Mosca, Michael McFaul, uno dei principali sostenitori della politica del reset voluta da Obama nei confronti della Russia, ha ipotizzato l’organizzazione di un incontro bilaterale tra il Presidente statunitense e Putin, da tenersi prima del summit di Soči. McFaul, proprio in relazione ai recenti sviluppi tra i due Paesi, ha sottolineato come per il prossimo futuro si siano aperte “nuove aree di cooperazione”5. Segno evidente che, nonostante rimangano alcune divisioni (come nel caso della crisi ucraina), è cresciuta la consapevolezza che la cooperazione e il dialogo possono essere uno strumento valido per garantire la sicurezza a livello globale. A questo proposito, un altro tema caldo sarà quello della lotta al terrorismo internazionale. I recenti attentati avvenuti in terra russa e la di molte milizie radicali islamiche che combattono in Siria e in Iraq, lasciano presagire che le forze più estremiste abbiano ritrovato nuova linfa. Il 2014 è infatti anche l’anno del ritiro delle truppe USA dall’Afghanistan e non è da escludere che questo Paese possa essere il prossimo obiettivo della lotta armata dell’estremismo islamico, con il conseguente rischio di destabilizzazione dell’area centroasiatica.
Il G8 di quest’anno, inoltre, analogamente alla precedente esperienza della Russia quale presidente del Gruppo degli Otto nel 2006, si arricchisce di una serie di iniziative collaterali finalizzate a coinvolgere i principali attori economici e politici, nonché i protagonisti della società civile. Un modo per ampliare la partecipazione, “democratizzando” il dibattito sulle sfide che attendono il mondo contemporaneo e che saranno oggetto di discussione da parte dei leader dei governi. L’idea di fondo è che una maggiore partecipazione possa garantire anche un supporto adeguato al vertice tra i Capi di Stato e di Governo del prossimo giugno. Soprattutto, si tratta di una risposta a chi ha visto il G8 come un forum troppo esclusivo per poter essere legittimato ad assumere impegni che riguardano questioni di portata globale.
Nel mese di maggio Mosca ospiterà i lavori del G8 Youth (il primo evento si tenne in occasione del vertice G8 russo nel 2006), al quale aderiranno i giovani leader dei Paesi partecipanti, che si confronteranno sia sui temi proposti dalla presidenza russa che su quelli di maggiore interesse per le nuove generazioni. Quella del 2014 sarà inoltre la settima edizione del G8 Business, forum che raduna i principali esponenti della comunità economica, le cui discussioni verteranno su un ampio spettro di questioni, che vanno dai temi della crescita e del lavoro a quelli della sicurezza alimentare e sanitaria, all’immigrazione, per arrivare al tema dell’open governance. Altro strumento di partecipazione previsto è, infine, quello del G8 Civil (anch’esso istituito per la prima volta nel 2006) che raduna le principali organizzazioni non governative con il fine di sottoporre ai Governi degli otto Paesi raccomandazioni in tema di sviluppo globale, cooperazione, e crescita interna. A conclusione dei lavori del gruppo di lavoro, formato dalle ONG aderenti, verrà stilato un report che, prima del summit di giugno, sarà trasmesso agli otto Governi che in tal modo avranno la possibilità di inserire nel documento conclusivo del vertice alcune delle indicazioni suggerite6.
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