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LIMES, Rivista Italiana di Geopolitica

Rivista LIMES n. 10 del 2021. La Riscoperta del Futuro. Prevedere l'avvenire non si può, si deve. Noi nel mondo del 2051. Progetti w vincoli strategici dei Grandi

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giovedì 31 agosto 2023

Antonio Viviano HUMINT La Costante dell'Intelligence

 






La costante dell’intelligence

 

L’attività HUMINT potrebbe essere vista come un aspetto di tante branche di intelligence, quasi una costante negli anni dello spionaggio.

Essa, al fine di rendere il miglior prodotto informativo possibile, negli anni ha seguito un persistente mutamento. Alcuni esempi storici su come l’attività Humint abbia sfruttato le tecnologie, ci viene offerto dal sito della difesa online, dove si trovano chiari aneddoti su come la Humint viene applicata in vari modi.

Si pensi al campo dell’elettronica, già alla fine della seconda guerra mondiale, “l’ingenuo” regalo all’ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca[1], era in realtà meno ingenuo del previsto: una riproduzione in legno intarsiato dello stemma araldico degli Stati Uniti, appeso nel suo ufficio, fornì per ben 7 anni preziose informazioni a sconosciuti. Solo nel 1952 si è scoperto che dentro quell’artistico oggetto era stato nascosto un rudimentale microfono spia costituito da una lamina metallica ad U che vibrava per effetto delle onde sonore prodotte dalle voci delle persone nella stanza. Sul lato opposto della strada, in una camera di fronte la finestra dell’ufficio dell’ambasciatore, i servizi segreti, forse sovietici, avevano fatto installare un sensibilissimo radar a onda continua che, puntato esattamente sulla lamina ad U, ne captava le vibrazioni che poi venivano riconvertite in parole.

Alcuni anni dopo nella primavera del 1964 fu scoperto, sempre nell’ambasciata americana a Mosca, un altro caso singolare di infiltrazione elettronica assai più elaborata; all’interno di alcune pareti era stata sistemata una capillare rete di microfoni il cui impianto destò la meraviglia dei pur esperti tecnici dei servizi di sicurezza statunitensi.

Il fattore umano è sempre presente e privilegiato, come il meteorologo non si occupa degli interventi che verranno adottati per porre rimedio ai danni provocati dal maltempo, così non rientrano nei compiti di un agente segreto la cattura di un terrorista o l’arresto di un funzionario statale disonesto, tutti provvedimenti che vengono ascritti ad altri organi competenti. Questo lavoro è iniziato con il mondo dei social media e dei social network, poi abbiamo raggiunto il profondo universo dell’intelligence, successivamente è stato approfondita l’attività Humint, a questo punto ci sono tutti gli elementi necessari per comprendere come la combinazione di questi argomenti risponda alla domanda se anche l’attività Humint si possa adattare al mondo di oggi, un mondo che vede un uso e degli effetti sempre maggiori della virtualità.

Si evidenza ancora una volta che il VH non sostituisce la fondamentale e inevitabile attività HUMINT, ma contribuisce in maniera evidente alle relazioni tra HCO e fonte.

Sappiamo che sul piano operativo la disinformazione opera attraverso la falsificazione, che mira a deformare in modo occulto l'informazione, stravolgendone il messaggio attraverso l'alterazione di fatti considerati in generale autentici. Detto ciò si pensi alla facilità con la quale si possa diffondere una campagna di propaganda, attraverso l’uso dei social media.

Il VH, o in generale possiamo definire Virtual Intelligence, come nel caso dello Humint focalizza l’attenzione sull’identificazione, reclutamento e gestione della fonte umana, ma attraverso le tecniche e metodologie essa può essere usata nel mondo virtuale. Oltre profili personali dei social possono essere anche analizzati i messaggi all’interno dei gruppi social; intesa nella sua forma classica, essa non potrà mai essere sostituita dalle tecnologie online, poiché c’è la necessità di avere fonti umane in grado di accedere ad informazioni anche molto riservate. Si deve però considerare l’ausilio del mondo virtuale che, combinato anche ad altre nuove tecnologie che offrono nuove tecniche, funge da fattore potenziante.

L’HC, che come detto, lavora con fonti umane, essendo un esperto di comunicazioni deve necessariamente tenere conto di come questa si sia spostata anche nel mondo virtuale. Possiamo dire che accanto a dei buoni manuali di comunicazione e del linguaggio del corpo dovrebbe averne uno sull’impiego e potenzialità dei social media.

La comunicazione globalizzata ha attivato nuovi canali d’interazione che scindono dalla locazione geografica. Azzerando le barriere fisiche e temporali, la rete consente di gestire dei rapporti virtuali e se l’intera comunità mondiale di Intelligence è ossessivamente interessata agli sviluppi tecnologici, l’attività di Human Intelligence deve considerare di applicare e ADATTARE le varie tecniche classiche di comunicazioni, alle modalità di linguaggio (anche visivi) utilizzati durante le varie operazioni. Se il limite è non avere feedback diretti durante l’interazione, il punto forte è che non ci sono vincoli alla creatività degli HC, essi possono usare leve di persuasione in tutte le dimensioni senza confini geografici; il fine è di adattarsi al mondo virtuale.

La ricerca, l’identificazione, il reclutamento e la gestione delle fonti umane, dove possibile, deve essere supportata dai social media. Allo stesso tempo, necessariamente bisogna evidenziare l’insostituibilità della gestione dei rapporti “face-to-face”.

Va precisato che le attività di Intelligence all’interno dei social, in generale all’interno del Cyberspace, non rappresentano lo strumento prioritario di riferimento per la conduzione ottimale di questa tipologia di attività. Si pensi alle operazioni di Cyber Espionage condotte contro il Daesh, che hanno fornito un contributo prezioso in termini di riflessione dovuta all’esperienza, infatti i risultati prodotti non sono stati eccezionali.[2]

Da che punto della storia si parla di operazioni di interazioni virtuali ai fini di acquisizione informativa?

In generale l’VH o Cybernetic Humint, prende vita nella prima metà del decennio scorso, attraverso l’analisi dei vari forum online effettuata grazie all’impiego di pseudonimi e nickname. Allo stesso tempo la nascita di fake identities, fornendo riservatezza agli operatori in un mondo dove non vi è certezza dell’identità da entrambi i lati delle tastiere, ha consentito spazio di manovra tra gli strumenti forniti dalla rete, offrendo inoltre la sperimentazione di varie tecniche psicologiche. Se si hanno dubbi sul potere persuasivo attraverso il mondo virtuale, è perché ancora non è stato guardato il documentario “the Social dilemma”,[3] dove esperti del settore spiegano il potere assuefatorio nascosto dietro la gratuità dei social.



[1] William Averell Harriman (ottobre 1943 - gennaio1946)

 

[2] Antonio Teti, Virtual humint. La nuova frontiera dell’intelligence, (p.110) Rubettino 2019

[3] il docudramma di Netflix svela gli effetti negativi che Facebook, Instagram e altri social possono avere sulle persone.

Profili istituzionali

 

Radici e ritorno dello Stato moderno

Sergio Benedetto Sabetta

 

Foucault esprime una tesi molto chiara: non esiste uno spazio neutro, vergine. Ogni spazio è da sempre intimamente connesso a un potere che si esercita su di esso. ( …) Ogni discorso sullo spazio è un discorso strategico, plurale e dialettico. Dunque geopolitico. “ ( G. De Ruvo, “Lo spazio è sempre strategico, intervista di M. Foucault” in “Il bluff globale”, Limes 4/2023).

 

            Lo Stato si definisce nello spazio sia in termini di confini che di cultura, ossia di identità, esso risulta ideologicamente  più recente rispetto all’imperium che è più onnicomprensivo, un bilanciamento di identità.

            La seconda globalizzazione a cavallo del nuovo millennio si fonda sul concetto USA di “ dominio universale “, quale mondo unico in termini economici, culturali e politici.

            Supera quindi il più semplice concetto di “ dominio globale “, in cui non vi è il tentativo di unificare culturalmente, ma solo quello di controllare le risorse nel mondo attraverso il dominio dei mari e una superiore tecnologia, drenandole verso il centro ( G. De Ruvo, Tutto ciò che è globale è occidentale, 69 – 80, in “Il bluff globale”, Limes 4/2023).

            Nella formazione dello Stato tra XVI e XVII secolo, vi è stato non solo una elaborazione di pensatori laici ma anche della Chiesa tridentina e della sua capacità organizzativa.

            La Chiesa è parte della costruzione europea dello Stato moderno, tanto da potere affermare che la riforma tridentina partecipa alla fondazione dello Stato in età moderna costituendolo quale ordine giuridico e, al contempo, conferendogli una propria sacralità, di cui massima espressione ne è l’idealismo hegeliano e fichtiano.

            Si creano le premesse dello Stato assolutista moderno e se ne elaborano gli strumenti, quali le ispezioni, l’istituzione dello stato civile e le scuole burocratiche di cui esempio massimo è la sintesi tra Chiesa riformata e Stato assoluto operata nel XVII secolo in Francia dai Cardinali Richelieu e Mazzarino, i quali passano dalla monarchia feudale alla monarchia assoluta.

Il cardinale Bellarmino nel sistematizzare i contenuti conciliari distingue preliminarmente tra il “corpus mysticum” della comunità ecclesiale e il “corpus mysticum” della comunità civile, per giungere al contenuto reale dell’appartenenza al corpo imperniato sulla gerarchia ecclesiale, quale elemento di una disciplina unificante e necessaria da collegare sia alla identica professione di fede che alla partecipazione agli stessi sacramenti, tanto da paragonarla alla comunità del popolo romano, alla Repubblica di Venezia e al regno di Francia.

Il diritto canonico tridentino viene quindi a distinguere tra due società autonome sufficienti e perfette, che alla metà dell’Ottocento si configureranno nella teoria della Chiesa e dello Stato, con due sfere distinte la prima relativa all’etica e al foro interno la seconda all’aspetto relazionale del foro esterno.

Vi è una centralizzazione autoritaria del diritto secondo una gerarchia delle fonti che si contrappone alle categorie oggettive del diritto medievale, in questa visione assolutista della legge vi è un monopolio interpretativo presso gli organi centrali.

Con la Seconda Scolastica e il Suarez viene meno il ruolo creativo della giurisprudenza, se non in supporto alla volontà positiva del legislatore, unico titolare della potestà normativa, e si accentua l’autonomia del diritto canonico dalla teologia secondo l’indicazione tridentina.

Nel rapporto verticistico tra Santa Sede e le Chiese locali si introducono nuovi strumenti di controllo, quali i visitatori apostolici con poteri speciali, l’obbligo di relazionare sullo stato delle diocesi e le nunziature apostoliche con poteri di vigilanza.

A sua volta il Vitoria, nel sostituire le teorie medioevali della sovranità universale con una concezione universalistica del diritto, fondata sull’esigenza naturale di coordinare una comunità internazionale, getta le basi per il moderno diritto internazionale positivo.

Nel riconoscere l’immutabilità del diritto naturale, Soro e Molina ammettono la storicità e quindi la variabilità del diritto positivo, in quanto prodotto essenzialmente dalla ragione.

Su questa via Vasquez, superando il tradizionale sistema razionale tomista, già messo in crisi dalle correnti nominaliste e volontariste, collega il diritto naturale alla pura e semplice natura razionale delle cose in sé, senza alcun riferimento alla lex aeterna di San Tommaso.

Suarez nel recuperare il diritto naturale quale “ius divinum”, sintesi del diritto divino naturale (ius naturale) e del diritto divino rivelato (ius positivum), pone subordinato ad esso lo ius humanum, il diritto canonico, civile e delle genti.

Le leggi del sovrano devono rispettare i principi del diritto divino, naturale e delle genti, dei quali il solo diritto divino è interpretato dalla Chiesa, mentre la legge naturale è promulgata dalla stessa ragione umana e come tale è comune all’intera umanità, ossia è delle genti.

La legge naturale non è di per sé immutabile ma varia a seconda delle circostanze, mantenendo comunque saldi i principi fondanti, vi è in questo l’elemento portante della nascita dei diritti dell’individuo, così come elaborati nel corso del XVIII secolo dagli Illuministi e consacrati nelle dichiarazioni costituzionali delle Rivoluzioni americana e francese.

Lo Stato accentrato diviene, quindi, sia la fonte del diritto che il garante dei diritti fondamentali dell’individuo, ma anche il corpo mistico che incarna la comunità e come tale il soggetto che, in caso di pericolo, sospende provvisoriamente i diritti al fine della salvezza della stessa superiore comunità.

Il recupero nelle comunità protestanti del senso della collegialità propria dei primi secoli del cristianesimo, fa sì che si innesti nella struttura autocratica e burocratica dello Stato assolutistico l’elemento democratico, assumendo il popolo attraverso la sua rappresentanza la potestà legislativa.

Il principio dell’uguaglianza dei diritti individuali innanzi alla legge, non può nascondere i diversi valori che ciascuno possiede e in cui interviene l’interpretazione, con il suo tentativo di favorire una coerenza interna allo Stato – comunità.

Il moderno tentativo novecentesco di trasformare l’uguaglianza giuridica in una sostanziale uguaglianza sociale “assoluta” non ha dato i frutti sperati, diminuendo in un appiattimento assoluto lo spirito creativo umano, fino al collasso istituzionale.

Di fronte al disastro e alla conseguente trionfante globalizzazione, sponsorizzata dal neoliberismo americano, si è parlato prematuramente della morte dello Stato schiacciato tra aziende private globali, istituzioni sovranazionali e interessi particolari, finché l’attuale guerra in Ucraina e la pandemia ne ha fatto riscoprire la centralità nei momenti di crisi.

Una centralità dello Stato anche contro una lettura della sua disintegrazione nei termini di un maldestro federalismo e di un suo riassorbimento in una ipotetica U.E. paritaria, dove riemergono al contrario  gli opposti interessi e i blocchi            geo-economici, tanto da indurre la proposta di inserire nella carta costituzionale il principio dell’interesse nazionale quale garante di una unitarietà d’azione dell’Italia.

Vi è, tuttavia, la necessità di riformulare l’etica della comunità quale Nazione, a seguito del disintegrarsi nell’economicismo individualista il senso della Nazione . Stato, come del resto già avviene negli USA, dove è entrata in crisi presso i cittadini il concetto di “missione universale”, e in tutto l’Occidente.

Vi è, quindi, l’urgenza di una nuova Educazione civica fondata sul recupero della memoria storica ed umanistica, da affiancarsi al puro tecnicismo come evidenziato dalle recenti crisi.

Come scrive David Singh Grewal, “ Il superamento del neoliberismo impone di navigare un mondo che quello stesso modello ha reso instabile. La principale difficoltà sta nella riscoperta e nel recupero dei nostri valori più profondi ed elevati. Il neoliberismo li aveva messi ai margini, poiché contemplava soltanto una dedizione alla libertà di mercato e alla massimizzazione del profitto. I nostri rivali autoritari si sono resi conto di questa autoillusione  e l’hanno sfruttata per minare la fiducia nelle società democratiche e la loro capacità di autogoverno. Tali sono i presupposti della più profonda contesa ideologica del nostro tempo. Un problema che riguarda sia il rinnovamento democratico interno che la strategia geopolitica”. (62- “L’autunno del neoliberismo”, in Limes 4/2023).

domenica 20 agosto 2023

David Laterza. L'evoluzione del Terrorismo. Dall'Abilità di sfruttamento del WEb all'Iso dell'Arma Bianca. Bibliografia

 


B I B L I O G R A F I A

ATLANTE GEOGRAFICO METODICO DE AGOSTINI, Libreria Geografica – Geo4Map, Novara, 2022

 

ATLANTE DELLE GUERRE E DEI CONFLITTI NEL MONDO, Decima edizione, Associazione 46° Parallelo, Grafiche Garattoni, Rimini, 2021

 

BAUSANI A., L’Islam, Una religione, un’etica, una prassi politica, Garzanti Editore, Milano, 2011

 

BLIN. A., Le Terrorisme, coll. idees reçues, tradotto in italiano Il Terrorismo, coll. preconcetti, Le Cavalier Bleu éditions, Paris, France, 2005

 

BOSCHI M., Criminologia del terrorismo anarco-insurrezionalista, Aracne Editrice S.r.l., Roma, 2005

 

BUSETTO R., Il Dizionario Militare, Zanichelli, 2004

 

CHALIAND G., BLIN A., (a cura di), Storia del terrorismo, Dall’antichità ad Al Qaeda, titolo originale Histoire du terrorisme, De l’Antiquitè à Al Quaida, traduzione di Daniele Rocca, UTET libreria, Albairate (MI), 2007

 

DELL’ORCO D., Non chiamateli Kamikaze, Dai Cavalieri del Vento Divino ai tagliagole dell’Isis, Giubilei Regnani Editore, Roma – Cesena, 2011

 

DETTORI G., Questioni di pace o di guerra, Roma, Aracne Editrice, 2006

 

FILORAMO G., (coordinamento e consulenza scientifica) in La grande storia delle religioni. Islam, storia, dottrina, tradizioni, Gius. Laterza & figli, 2005

 

GELATO N., Intelligence militare, in TOFALO A., Intelligence collettiva. Appunti di un Ingegnere rapito dai Servizi Segreti, Milano, Edizioni Fondazione Margherita Hack, 2021

 

IPPOLITO L., (a cura di), Che cos’è l’ISIS, Il Califfo, i suoi eserciti, la sua ideologia, perché non possiamo restare indifferenti, Corriere della Sera, RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Media, Milano, 2015

 

INOGUKI R., NAKAJIMA T., PINEAU R., Vento divino. La vera storia dei kamikaze, Longanesi, Milano, 2002

 

MALATESTA E., NETTLAU M. e GALLEANI L, Organizzazione e anarchia, Bollettino Bibliografico Biblioteca Max Nettau, Ed. Collezioni Digitali – Biblioteca Franco Serrantini, Pisa, 1996

 

MALATESTA E., L’anarchia (Il nostro Programma), GAEditori, Agira (EN), 2021

 

MANCIULLI A., PAGANI A., CASINI E., TIRINO N., Il futuro del terrorismo di matrice jihadista, Evoluzione della minaccia, strumenti di contrasto e strategie di prevenzione, Ledizioni LediPublishing, Milano, 2021

 

MINNITI F., TESTA A., (a cura di), La strategia comunicativa di al-Qā‘idah, Cemiss, 2008, p. 59, accessibile gratuitamente dal sito internet dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare, Centro Studi sul Valor Militare, CESVAM, al link  http://www.cesvam.org/

 

MOST J., The Revolutionary Science of Warfare. Handbook of Instruction Regarding the Use and Manufacture of Nitroglicerine, Dynamite, Gun-Cotton, Fulminating, Mercury, Bombs, Arson, Poisons, etc., in I. Cronin, (a cura di), Confronting Fear, A History of Terrorism, Thunder’s Mouth Press, New York, 2002

 

ORSINI A., Isis, I terroristi più fortunati del mondo e tutto ciò che è stato fatto per favorirli, Rizzoli, Milano, 2017

 

ORSINI A., L’Isis non è morto, ha solo cambiato pelle, Rizzoli, Milano, 2018

 

POWELL W., The Anarchist Cookbook, Barricade Book Inc., New York (US), 1989

 

RAZZANTE R., (a cura di), Comprendere il terrorismo, Spunti interpretativi di analisi e metodologie di contrasto al fenomeno, Pacini Editore, Pisa, 2019

 

RONZITTI N., NASCIMBENI N., GESTI M., DE GUTTRY A., Europa e Terrorismo Internazionale. Analisi giuridica del fenomeno e convenzioni internazionali, Roma, Istituto Affari Internazionali, Lo spettatore Internazionale 2, Capitolo 5, pubblicato anche in inglese come "Terrorism and human rights", in The International Spectator, Vol. 25, No. 2 (Apri-Junel 1990), p. 98-105, reperibile anche al link https://www.iai.it/it/pubblicazioni/europa-e-terrorismo-internazionale

 

SPADAFORA G., Antiterrorismo, Dalla storia alla figura del Security Manager, Dario Flaccovio Editore, Palermo, 2017

 

SPINELLI G., Che cosa fare in caso di attacco terroristico, Dalla prevenzione alle emergenze, Manuale per tutti basato su procedure A.T.B.P., Ugo Mursia Editore s.r.l., Milano, 2016

 

SCUOLA DEGLI STUDI GIURIDICI, ECONOMICI E SOCIALI (Stu.g.e.s.), Manuale di Sociologia dei fenomeni politici, Studi politici e internazionali – manuali, Edizioni Edicusano, Roma, 2019

 

TETI A., “Isis e social network. Da Twitter a Faceboook passando per WhatsApp e Youtube”, GNOSIS Rivista italiana di intelligence, n. 4/2015

 

VIDINO L., MARONE F., ENTENMANN E., Jihadista della porta accanto, Radicalizzazione e attacchi jihadisti in Occidente, titolo originale Fear Thy Neighbor. Radicalization and Jihadist Attacks in the West, ISPI, 2017, traduzione di Silvia Carenzi, Ledizioni LediPublishing, Milano, 2017

 

S I T O G R A F I A

ALCARO R., La lotta al terrorismo dopo l’11 settembre, Principali iniziative degli USA e dell’UE, Prospettive per la cooperazione transatlantica, servizio affari internazionali del Senato della Repubblica Italiana, XIV legislatura, 2005, estratto tramite l’Istituto Affari Italiani, consultabile al link https://www.iai.it/sites/default/files/pi_a_c_014.pdf

 

ANSA, “L’Isis ha diffuso l’audio del suo portavoce Abu Muhammad al Adnani”, 21 maggio 2016, raggiungibile al link https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2016/05/21/isis-attaccate-gli-usa-e-leuropa_31f81026-9df5-4544-9c69-61dc14ff3759.html

 

BBC, “London attack: Four dead in Westminster terror attack”, BBC NEWS, 2017, consultabile al link: https://www.bbc.com/news/uk-39359158

 

BORTOLOTTI C., “Numeri e profili dei terroristi jihadisti in Europa, in rivista online  #ReaCT2022, 3° Rapporto dell’Osservatorio sul Radicalismo e il Contrasto al Terrorismo, START InSight Sagl editore, Lugano (Svizzera), 2022, p. 13, raggiungibile al link https://www.osservatorioreact.it/wp-content/uploads/2022/02/react2022_n3_year3_web.pdf

 

BRIGHELLA N., “Quanti sono stati e come sono morti gli imperatori romani”, in iStorica, Storia dell’Antica Roma, 19 agosto 2022, raggiungibile al link https://istorica.it/2022/08/19/quanti-sono-stati-e-come-sono-morti-gli-imperatori-romani/

 

BLIN. A., Le Terrorisme, coll. idees reçues, in italiano Il Terrorismo, coll. preconcetti, Le Cavalier Bleu éditions, Paris, France, 2005, consultabile al link https://books.google.it/books?lr=&redir_esc=y&hl=it&id=bK0LC9vvpLEC&dq=evno+azef+aereo&q=avion#v=snippet&q=avion&f=false

 

CASCINI F., CALANDRO A., GIORDANO N., LA SCALA G., PARISI S., QUATTROMANI M., SIMONE G., SPAMPANATO P., SCHIATTONE D., La radicalizzazione del terrorismo islamico, elementi per uno studio del fenomeno di proselitismo in carcere, Ministero della Giustizia, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Istituto Superiore di Studi Penitenziari, Quaderni ISSP n. 9, 2012, consultabile al link https://www.giustizia.it/cmsresources/cms/documents/radicalizzazione__del__terrorismo_islamico.pdf

 

CAMERA DEI DEPUTATI DELLA REPUBBLICA ITALIANA, XV Legislatura, documento consultabile al link

http://leg15.camera.it/cartellecomuni/leg14/RapportoAttivitaCommissioni/commissioni/allegati/03/03_all_pos2001931.pdf

 

CANALI L., carta Stato Islamico, l’architettura del terrore, struttura organizzativa del Califfato, 2015, consultabile al link https://www.limesonline.com/cartaceo/stato-islamico-larchitettura-del-terrore

 

CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, consultabile al link

https://www.consilium.europa.eu/it/policies/fight-against-terrorism/terrorist-list/

 

Democracy Index, consultabile al link https://www.strettoweb.com/2023/02/democracy-index-2022-posizione-italia/1468890/

 

EUR-Lex, portale on-line che permette di accedere al diritto dell’UE, documento consultabile al link https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32001E0931

 

European Union, “Terrorism Situation and Trend Report 2022”, raggiungibile al link https://www.europol.europa.eu/cms/sites/default/files/documents/Tesat_Report_2022_0.pdf  

 

European Union,MEPs express support for the priorities of the EU Security Union Strategy”, in italiano “I deputati esprimono sostegno alle priorità della Strategia dell'Unione della sicurezza dell'UE”, Parlamento Europeo, 17 dicembre 2020, raggiungibile al link https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20201211IPR93638/meps-express-support-for-the-priorities-of-the-eu-security-union-strategy

 

European Union,  New rules adopted for quick and smooth removal of terrorist content online”, in italiano “Nuove regole adottate per la rimozione rapida e agevole dei contenuti terroristici online”, Parlamento Europeo, 28 aprile 2021, raggiungibile al link https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20210422IPR02621/new-rules-adopted-for-quick-and-smooth-removal-of-terrorist-content-online    

 

GIANNULLI A. “Le nuove forme di conflitto nell’era globale”, 28 maggio 2019, raggiungibile al link https://osservatorioglobalizzazione.it/osservatorio/le-nuove-forme-di-conflitto-nellera-globale/

 

GILSINAN K., “Is ISIS’s Social.Media Power Exaggerated?”, in The Atlantic, 2015, consultabile al link: https://www.theatlantic.com/international/archive/2015/02/is-isiss-social-media-power-exaggerated/385726/

 

GIRARD R., Cit. in “Il dio dell’apocalisse”, colloquio con René Girard, di Attilio Scarpellini, L’Espresso n. 25, 12 giugno 2023, raggiungibile al link https://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/6956.html

 

Global Peace Index 2022, “Measuring peace in a complex world”, 2022, raggiungibile al link https://www.economicsandpeace.org/wp-content/uploads/2022/06/GPI-2022-web.pdf

 

Global Terrorism Index 2023, raggiungibile al link https://www.visionofhumanity.org/wp-content/uploads/2023/03/GTI-2023-web-170423.pdf

 

Il Fatto Quotidiano, “Isis, nuovo appello di Al Adnani: Colpite i miscredenti nelle loro terre, anche con coltelli e auto. Citata anche l’Italia”, 16 agosto 2016, consultabile al link https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08/16/isis-nuovo-appello-video-di-al-adnani-colpite-i-miscredenti-nelle-loro-terre-citata-anche-litalia/2978042/

 

Il Foglio, quotidiano online, “Due nuovi attacchi con coltello in Spagna e Germania”, 26 gennaio 2023, consultabile al link https://www.ilfoglio.it/cronaca/2023/01/26/news/due-nuovi-attacchi-con-coltello-in-spagna-e-germania-4889090/

 

Il Messaggero, “Manchester, strage al concerto: 22 morti, anche bimbi, 120 feriti”, 23 maggio 2017, consultabile al link:

https://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/manchester_attentato_concerto_ariana_grande-2456400.html

 

INDIANO A., “I nuovi mezzi di propaganda dell’Isis: social media, chat e app per giovani”, Inside Over, 4 febbraio 2019, consultabile al link: https://it.insideover.com/societa/i-nuovi-mezzi-di-propaganda-dellisis-social-media-chat-e-app-usate-dai-giovani.html

 

IS, Non smetteremo mai di combattervi, al lavoro o nelle vostre case, video consultabile al link https://www.youtube.com/watch?v=egywDlwkcEY

 

LA ROCCA G., MARRONE A., “Spazio: nuove strategie per la difesa italiana in Europa”, in Rivista On-Line Istituto Affari Internazionali, 2022, consultabile al link https://www.affarinternazionali.it/spazio-difesa-italia-europa/

 

LANZETTA A., “La guerra all’Isis si fa anche sui nuovi social: da TikTok a RocketChat, ecco cosa c’è da sapere”, in The Post Internazionale, 5 dicembre 2019, consultabile al link: https://www.tpi.it/esteri/isis-nuovi-social-lotta-terrorismo-20191205509653/

 

LIBERTI M., “Chi (e quando) ha inventato l’aeroplano”, in Rivista On-Line Focus Storia, 2022, consultabile al link https://www.focus.it/cultura/storia/chi-e-quando-ha-inventato-aeroplano

 

LONGO L., “Vuoi diventare un terrorista? Ecco i corsi online dell’Isis”, quotidiano online Linkiesta, 28 febbraio 2017, raggiungibile al link https://www.linkiesta.it/2017/02/vuoi-diventare-un-terrorista-ecco-i-corsi-online-

 

MARONE F., OLIMPIO M., “Conquisteremo la vostra Roma, I riferimenti all’Italia e al Vaticano nella propaganda dello Stato Islamico”, ISPI, 2018, consultabile al link https://formiche.net/2018/03/isis-roma-propaganda/

 

MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI, “Contrasto al terrorismo internazionale, con particolare riferimento al fenomeno dei foreign fighters”, in Rivista trimestrale, Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Vol. LXXIV n. 4, 2019, consultabile al link https://www.esteri.it/mae/resource/doc/2020/04/sioi_reportterrorismo.pdf

 

ORSINI A., Gli attentati dell’Isis in Europa occidentale. Un’interpretazione sociologica, Roma Tre-Press Pubblicazioni On-line, Università degli Studi Roma Tre, anno VIII, n. 3, 2018, consultabile al link https://romatrepress.uniroma3.it/wp-content/uploads/2020/01/Gli-attentati-dell%E2%80%99Isis-in-Europa-occidentale.-Un%E2%80%99interpretazione-sociologic.pdf

 

ORIZIO P., Terrorismo all’arma bianca, AD AnalisiDifesa, Magazine online, 6 giugno 2017, consultabile al link https://www.analisidifesa.it/2017/06/terrorismo-allarma-bianca/

 

Parlamento Europeo, “Cos’è e come si può prevenire la radicalizzazione nell’Unione europea?”, 28 gennaio 2021, consultabile al link https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/security/20210121STO96105/cos-e-e-come-si-puo-prevenire-la-radicalizzazione-nell-unione-europea

 

Presidenza del Consiglio dei Ministri, Sistema di Informazione per la Sicurezza della Repubblica, “Relazione annuale 2022 sulla politica dell’informazione per la sicurezza”, pp. 93-94, consultabile al link https://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/wp-content/uploads/2023/02/Relazione_annuale_2022_interattiva.pdf

 

PRIANTE A., “Isis minaccia Venezia, la bandiera nera sulla chiesa della Madonna della Salute”, Corriere del Veneto, ottobre 2018, consultabile al link https://corrieredelveneto.corriere.it/venezia-mestre/cronaca/18_dicembre_04/isis-bandiera-nera-venezia-73c2cc54-f735-11e8-a554-a9eb9b97f874.shtml

 

#ReaCT2022, 3° Rapporto dell’Osservatorio sul Radicalismo e il Contrasto al Terrorismo, START InSight Sagl editore, Lugano (Svizzera), 2022, raggiungibile al link https://www.osservatorioreact.it/wp-content/uploads/2022/02/react2022_n3_year3_web.pdf

 

SCARFI R., “Intelligence e processo decisionale”, testata Difesa Online, 13 maggio 2021, consultabile al link https://www.difesaonline.it/evidenza/approfondimenti/intelligence-e-processo-decisionale  

 

SHADNIA D., NEWHOUSE A., KRINER M., BRADLEY A., Case Study in Neo-Fascist Accelerationist Coalition Building Online, in italiano Caso di studio nella costruzione online di una coalizione accelerazionista neofascista, Tech Against Terrorism, 2022, consultabile al link https://www.techagainstterrorism.org/wp-content/uploads/2022/06/CTEC__TAT-Accelerationism-Report-.pdf

 

Sistema di Informazione per la sicurezza della Repubblica, “Cybersecurity: l’Europa testa la sua sicurezza cibernetica con l’esercitazione Blue OLEx”, 29 settembre 2020, https://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/archivio-notizie/cybersecurity-leuropa-testa-la-sua-sicurezza-cibernetica-con-lesercitazione-blue-olex.html

 

TATARELLI L., “La storia dell’ideatore della propaganda jihadista”, rivista o-line Report Difesa, 2017, consultabile al link https://www.reportdifesa.it/isis-la-storia-dellideatore-della-propaganda-jihadista/

 

TASSI P., “How ISIS Terrorists May Have Used PlayStation 4 To Discuss And Plan Attacks”, in italiano “Come i terroristi dell’ISIS potrebbero aver utilizzato la Playstation 4 per discutere e pianificare gli attacchi”, Forbes, 14 novembre 2015, raggiungibile al link https://www.forbes.com/sites/insertcoin/2015/11/14/why-the-paris-isis-terrorists-used-ps4-to-plan-attacks/?sh=4d18e0047055      

 

TG2000, videofilmato “Siria, ucciso Abu Muhammad Al Adnani, portavoce dell’Isis”, TG2000, pubblicato il 31 agosto 2016, consultabile al link https://www.youtube.com/watch?v=zYav7BpO7lw

 

TGcom24, canale televisivo, “Bruxelles, aggressione con coltello nella metro vicino alle istituzione Ue: tre feriti, uno è grave”, 30 gennaio 2023, consultabile al link https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/bruxelles-accoltellamento-metro_60499747-202302k.shtml

 

Today Mondo, “La strage di Parigi fu pianificata sulla chat della PlayStation4?”, 16 novembre 2015, consultabile al link: https://www.today.it/mondo/chat-playstation-4-attentati-parigi.html

 

TRBFE.BE, “La Belgique à la tête d'une opération pour anéantir Amaq, "l'agence de presse de l'EI”, in italiano “Il Belgio guida l'operazione per annientare Amaq, agenzia di stampa IS”, 25 novembre 2019, raggiungibile al link https://www.rtbf.be/article/amaq-agence-de-presse-de-l-ei-hors-d-etat-de-nuire-grace-a-des-cyberattaques-menees-par-la-police-belge-et-europol-10373496?fbclid=IwAR0wWSUal4WTc3x46vZOd0AG6N4bzr67Cgsg4E9240dYh_dIu2yjxRiycdg&id=10373496

 

UN - Security Council – Counter – Terrorism Commitee (CTC), consultabile al link https://www.un.org/securitycouncil/ctc/content/about-us-0

 

VIDINO L., Il Jihadismo autoctono in Italia, nascita, sviluppo e dinamiche di radicalizzazione, Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, Milano, 2014, pubblicazione consultabile al link  https://www.ispionline.it/sites/default/files/pubblicazioni/il_jihadismo_autoctono_in_italia.pdf

 

VIDINO L., MARONE F., The Jihadist Threat in Italy, in italiano La minaccia Jihadista in Italia, Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, pubblicazione Analysis n. 318, 2017,  consultabile al link https://www.ispionline.it/sites/default/files/pubblicazioni/analisi318_vidino-marone.pdf -

 

 

 

 

 

 

A P P E N D I C E     I C O N O G R A F I C A

 

Fig. 1: dal videofilmato “Ti sto lasciando sul bianco sentiero”. MARONE F., OLIMPIO M., “Conquisteremo la vostra Roma, I riferimenti all’Italia e al Vaticano nella propaganda dello Stato Islamico”, ISPI, 2018, al link https://formiche.net/2018/03/isis-roma-propaganda/

 

Fig. 2: da Dabiq n. 4, “The Failed Crusade” (La crociata fallita), rivista ufficiale di ISIS, ottobre 2014, tratta dal link https://www.iltempo.it/esteri/2014/10/12/news/l-ultima-follia-dell-isis-la-bandiera-nera-sull-obelisco-di-san-pietro-956706/

 

Fig. 3: da PRIANTE A., “ISIS minaccia Venezia, la bandiera nera sulla chiesa della Madonna della Salute”, Corriere del Veneto, ottobre 2018, al link https://corrieredelveneto.corriere.it/venezia-mestre/cronaca/18_dicembre_04/isis-bandiera-nera-venezia-73c2cc54-f735-11e8-a554-a9eb9b97f874.shtml

 

Fig. 4: dal link https://www.limesonline.com/cartaceo/stato-islamico-larchitettura-del-terrore

 

Fig. 5: dal link

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/59/Sica_%28Kurzschwert%29.jpg

 

Fig. 6: dal link: https://www.ultimavoce.it/la-setta-degli-assassini-ombre-mortali/coltello-assassini/

 

Fig. 7: dal link https://it.wikipedia.org/wiki/Bomba_all%27Orsini

 

Fig. n. 8: “Componenti per fabbricazione di esplosivo artigianale”, da POWELL W., The Anarchist Cookbook, Barricade Book Inc., New York (US), 1989, p. 126

 

Fig. n. 9: da A.R. Budini (a cura di), Il Salto, Anarchismo, Catania, 1995, p. 129, Cfr. BOSCHI M., Criminologia del terrorismo anarco-insurrezionalista, Aracne Editrice S.r.l., Roma, 2005, p. 95

 

Fig. 10: BORTOLOTTI C., “Numeri e profili dei terroristi jihadisti in Europa, in rivista online  #ReaCT2022, 3° Rapporto dell’Osservatorio sul Radicalismo e il Contrasto al Terrorismo, START InSight Sagl editore, Lugano (Svizzera), 2022, p. 13, raggiungibile al link https://www.osservatorioreact.it/wp-content/uploads/2022/02/react2022_n3_year3_web.pdf

 

Fig. n. 11:       CLARK D., (published by), “Number of knife crime offence in London 2015-2022”, in italiano “Numero di reati commessi con coltello a Londra 2015-2022”, 27 luglio 2022, consultabile al link https://www.statista.com/statistics/864736/knife-crime-in-london/

 

 

giovedì 10 agosto 2023

Loris Sabato. Tipologie di Terrorismo

 

Tipologie di terrorismo

 Come osservato in precedenza, uno dei primi passi effettuati dalla NATO per la lotta al terrorismo fu quello di definire il fenomeno, poiché all’interno delle singole legislazioni nazionali il fenomeno poteva essere definito in modo differente e persino non possedere una definizione specifica. La discussione per identificare una definizione di terrorismo comune a tutta Europa fu una discussione molto accesa dove fu analizzato completamento il fenomeno. Il risultato di tale discussione non fu inconcludente, nonostante non si sia riuscita a trovare una definizione comunemente accettata al fenomeno del terrorismo, poiché fu individuata la prima definizione di atto terroristico, definizione che venne rielaborata tramite la  Direttiva (UE) 2017/541 sulla lotta al terrorismo. La quale sancisce, inoltre, gli obbiettivi e i reati connessi:

 

“Gli obiettivi terroristici sono descritti come uno dei seguenti:

·         intimidire seriamente una popolazione;

·         costringere indebitamente un governo o un'organizzazione internazionale a compiere o astenersi dal compiere qualsiasi atto;

·         destabilizzare o distruggere gravemente le strutture politiche, costituzionali, economiche o sociali fondamentali di un paese o di un'organizzazione internazionale.

Reati connessi[1]:

·         reati relativi a un gruppo terroristico (vale a dire dirigere un tale gruppo o partecipare consapevolmente alle sue attività) se commessi intenzionalmente, e reati connessi ad attività terroristiche. Questi includono:

·         diffondere, sia online che offline, un messaggio con l'intenzione di incitare a un reato terroristico, ad esempio glorificando atti terroristici;

·         adescamento e reclutamento di un'altra persona per commettere un reato di terrorismo;

·         fornire o ricevere addestramento a fini terroristici, ad esempio, nella fabbricazione o nell'uso di esplosivi, armi da fuoco o sostanze pericolose;

·         viaggiare all'interno, all'esterno o verso l'UE a fini di terrorismo, ad esempio per partecipare alle attività di un gruppo terroristico o per compiere un attacco terroristico;

·         organizzare e facilitare tale viaggio, compreso il supporto logistico o materiale, come l'acquisto di biglietti o la pianificazione del percorso;

·         fornire o raccogliere fondi con l'intenzione di utilizzarli o sapendo che saranno utilizzati per commettere reati terroristici.”[2]

 

È necessario, però, osservare che il fenomeno del terrorismo, a differenza dell’atto terroristico, è un fenomeno complesso, poiché suddivisibile in diverse tipologie. Infatti, la definizione di terrorismo antecedentemente riportata risulta essere una definizione generale del fenomeno del terrorismo. A questo punto, risulta necessario identificare le tipologie di terrorismo più diffuse.

Il fenomeno del terrorismo si divide in:

·         Terrorismo internazionale. “Il terrorismo internazionale è un conflitto a bassa intensità che cerca di condizionare la politica interna ed estera degli stati, o addirittura metterne in pericolo l'esistenza. Per definizione, si tratta di un fenomeno che oltrepassa le frontiere statali: può nascere da un collegamento tra le varie bande (la cosiddetta internazionale del terrore) oppure può essere fomentato da un governo straniero che, nell'impossibilità di ricorrere apertamente alla forza armata, preferisce adottare tattiche coperte, ma non per questo meno insidiose”.[3]

·         Terrorismo nazionale. “Il terrorismo nazionale è […] quello che agisce all’interno di un unico paese e ha obiettivi limitati alla situazione politica locale, come per esempio ottenere l’indipendenza di alcune aree geografiche della nazione.”[4]

·         Terrorismo religioso. Per quanto riguarda il terrorismo religioso, invece, non è stata ancora identificata una definizione ad hoc. Però possiamo affermare che il terrorismo religioso è quella tipologia di terrorismo le cui radici risiedono nell’ideologia religiosa. Questo termine, che si diffuse tramite il linguaggio politico degli ’70, fu inizialmente legato a gruppi terroristici, sedicenti, rappresentati di nazioni senza alcun tipo di territorio come, per esempio, la Palestina. Il termine fu sempre più utilizzato in riferimento al terrorismo religioso attuato da gruppi terroristici di fondamentalisti islamici al punto che spesso, ad oggi, esso venga confuso con il senso generico di terrorismo. È però necessario ricordare che tutte le religioni hanno la possibilità di sfociare nel terrorismo religioso a causa di alcuni gruppi di fanatici, per esempio nel 1997 alcuni gruppi di fondamentalisti cristiani compirono dei veri e propri attentati contro alcune cliniche che praticavano interruzione di gravidanze volontarie negli USA.

·         Terrorismo etnico. Questa tipologia di terrorismo non possiede una definizione specifica. Però è possibile affermare che il terrorismo etnico fa riferimento a quel tipo di terrorismo spinto dalla matrice etnica, a cui fanno riferimento organizzazioni terroristiche con lo scopo di ottenere l’indipendenza di alcuni territori come, per esempio, l’IRA (Irish Republican Army) e i radicali baschi o ETA (Euskadi Ta Askatasuna).[5]

·         Terrorismo rivoluzionario. Questa tipologia di terrorismo mira specificatamente alla creazione di un cambiamento politico o sociale totale attraverso l’uso estremo della violenza e della forza. Si associa a questo particolare tipo di terrorismo quei movimenti politici o ideologie estremiste che provano a soverchiare il sistema politico o sociale esistente per sostituirlo con la propria ideologia. È possibile differenziarlo dal terrorismo di Stato e dal terrorismo nazionale poiché il terrorismo rivoluzionario persegue un obiettivo politico specifico e ben esplicitato. Per questo tipo di terrorismo, a differenza della maggior parte delle altre tipologie, è possibile stabilire esattamente quando fu coniato il termine. Il termine viene, infatti, coniato da Maximilien Robespierre il 4 febbraio 1794 davanti al comitato di salute pubblica.[6] Dove affermo che:

 

“che il terrore rivoluzionario, oltre a essere la "giustizia pronta, severa, inflessibile", era anche una "emanazione della virtù". Come tale, esso non poteva essere assolutamente confuso con il terrore dell'antico regime: questo aveva come obiettivo la difesa del regno del privilegio e del vizio; quello, al contrario, mirava a instaurare il regno dell'eguaglianza e della virtù.”[7]

 

In questo ultimo periodo il terrorismo rivoluzionario ha svolto un ruolo da protagonista nella scena politica italiana grazie al digiuno volontario di Alfredo Cospito. Cospito al momento si trova in carcere, sotto il regime di 41-bis (motivo per il quale ha intrapreso il digiuno di 100 giorni), per l’omicidio di Roberto Adinolfi, ex CEO dell'azienda nucleare Ansaldo Nucleare. Cospito e l’organizzazione anarchica al quale appartiene hanno scelto di assassinare Adinolfi poiché identificato come simbolo del potere dell’industria nucleare del modo capitalistico che l’industria nucleare rappresenta. Cospito, inoltre, è stato ritenuto colpevole dell’assassinio di Aldo Moro, ex primo ministro italiano e figura di spicco della Democrazia Cristiana (partito dominante dell’epoca).[8]

·         Terrorismo di Stato. Anche in questo caso non è stato ancora possibile identificare una definizione poiché:

 

the search for agreed usually stumbles on two issues. The first is the argument that any definition should include States’ use armed force against civilians. We believe that the legal and normative framework against State violation is far stronger than in the case of non-State actors and we do not find this objection to be compelling. The second objection is that peoples under foreign occupation have a right to resistance is contested by some. But it is not the central point: the central point is that there is nothing in the fact of occupation that justifies the targeting and killingof civilians[9] (la ricerca di un accordo di solito inciampa su due questioni. La prima è l'argomentazione secondo cui qualsiasi definizione dovrebbe includere l'uso della forza armata da parte degli Stati contro i civili. Riteniamo che il quadro giuridico e normativo contro le violazioni da parte degli Stati sia molto più forte che nel caso di attori non statali e non troviamo questa obiezione convincente. La seconda obiezione, secondo cui i popoli sotto occupazione straniera hanno diritto alla resistenza, è contestata da alcuni. Ma non è il punto centrale: il punto centrale è che non c'è nulla nel fatto dell'occupazione che giustifichi il bersagliamento e l'uccisione di civili.)[10]



[1] L'elenco dei reati terroristici che anche i paesi dell'UE devono punire come reati, anche se un reato terroristico non è stato effettivamente commesso

[2] Direttiva (UE) 2017/541 sulla lotta al terrorismo.

[3] N. Ronzitti, A. de Guttry, B. Nascimbene, M. Gestri, Europa e terrorismo internazionale. Analisi giuridica del fenomeno e convenzioni internazionali, Franco Angeli, 1990, Milano.

[5] G. Bianconi, Terrorismo, Enciclopedia Treccani, Roma.

[6] Cfr. Ivi.

[7] G. Bianconi, Terrorismo, Enciclopedia Treccani, Roma.

[8] Sky tg 24, Chi è Alfredo Cospito, l'anarchico detenuto con il 41 bis in sciopero della fame, 30 gen 2023, https://tg24.sky.it/cronaca/approfondimenti/alfredo-cospito-chi-e#00 (ultima consultazione 06/04/2023).

[9] Doc. A/59/565 del 2/12/2004 par. 160, fra gli altri: A. Cassese, International law, Oxford University Press, Oxford, 2001, p. 258.

[10] Traduzione personale.