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giovedì 10 agosto 2023

Loris Sabato. Tipologie di Terrorismo

 

Tipologie di terrorismo

 Come osservato in precedenza, uno dei primi passi effettuati dalla NATO per la lotta al terrorismo fu quello di definire il fenomeno, poiché all’interno delle singole legislazioni nazionali il fenomeno poteva essere definito in modo differente e persino non possedere una definizione specifica. La discussione per identificare una definizione di terrorismo comune a tutta Europa fu una discussione molto accesa dove fu analizzato completamento il fenomeno. Il risultato di tale discussione non fu inconcludente, nonostante non si sia riuscita a trovare una definizione comunemente accettata al fenomeno del terrorismo, poiché fu individuata la prima definizione di atto terroristico, definizione che venne rielaborata tramite la  Direttiva (UE) 2017/541 sulla lotta al terrorismo. La quale sancisce, inoltre, gli obbiettivi e i reati connessi:

 

“Gli obiettivi terroristici sono descritti come uno dei seguenti:

·         intimidire seriamente una popolazione;

·         costringere indebitamente un governo o un'organizzazione internazionale a compiere o astenersi dal compiere qualsiasi atto;

·         destabilizzare o distruggere gravemente le strutture politiche, costituzionali, economiche o sociali fondamentali di un paese o di un'organizzazione internazionale.

Reati connessi[1]:

·         reati relativi a un gruppo terroristico (vale a dire dirigere un tale gruppo o partecipare consapevolmente alle sue attività) se commessi intenzionalmente, e reati connessi ad attività terroristiche. Questi includono:

·         diffondere, sia online che offline, un messaggio con l'intenzione di incitare a un reato terroristico, ad esempio glorificando atti terroristici;

·         adescamento e reclutamento di un'altra persona per commettere un reato di terrorismo;

·         fornire o ricevere addestramento a fini terroristici, ad esempio, nella fabbricazione o nell'uso di esplosivi, armi da fuoco o sostanze pericolose;

·         viaggiare all'interno, all'esterno o verso l'UE a fini di terrorismo, ad esempio per partecipare alle attività di un gruppo terroristico o per compiere un attacco terroristico;

·         organizzare e facilitare tale viaggio, compreso il supporto logistico o materiale, come l'acquisto di biglietti o la pianificazione del percorso;

·         fornire o raccogliere fondi con l'intenzione di utilizzarli o sapendo che saranno utilizzati per commettere reati terroristici.”[2]

 

È necessario, però, osservare che il fenomeno del terrorismo, a differenza dell’atto terroristico, è un fenomeno complesso, poiché suddivisibile in diverse tipologie. Infatti, la definizione di terrorismo antecedentemente riportata risulta essere una definizione generale del fenomeno del terrorismo. A questo punto, risulta necessario identificare le tipologie di terrorismo più diffuse.

Il fenomeno del terrorismo si divide in:

·         Terrorismo internazionale. “Il terrorismo internazionale è un conflitto a bassa intensità che cerca di condizionare la politica interna ed estera degli stati, o addirittura metterne in pericolo l'esistenza. Per definizione, si tratta di un fenomeno che oltrepassa le frontiere statali: può nascere da un collegamento tra le varie bande (la cosiddetta internazionale del terrore) oppure può essere fomentato da un governo straniero che, nell'impossibilità di ricorrere apertamente alla forza armata, preferisce adottare tattiche coperte, ma non per questo meno insidiose”.[3]

·         Terrorismo nazionale. “Il terrorismo nazionale è […] quello che agisce all’interno di un unico paese e ha obiettivi limitati alla situazione politica locale, come per esempio ottenere l’indipendenza di alcune aree geografiche della nazione.”[4]

·         Terrorismo religioso. Per quanto riguarda il terrorismo religioso, invece, non è stata ancora identificata una definizione ad hoc. Però possiamo affermare che il terrorismo religioso è quella tipologia di terrorismo le cui radici risiedono nell’ideologia religiosa. Questo termine, che si diffuse tramite il linguaggio politico degli ’70, fu inizialmente legato a gruppi terroristici, sedicenti, rappresentati di nazioni senza alcun tipo di territorio come, per esempio, la Palestina. Il termine fu sempre più utilizzato in riferimento al terrorismo religioso attuato da gruppi terroristici di fondamentalisti islamici al punto che spesso, ad oggi, esso venga confuso con il senso generico di terrorismo. È però necessario ricordare che tutte le religioni hanno la possibilità di sfociare nel terrorismo religioso a causa di alcuni gruppi di fanatici, per esempio nel 1997 alcuni gruppi di fondamentalisti cristiani compirono dei veri e propri attentati contro alcune cliniche che praticavano interruzione di gravidanze volontarie negli USA.

·         Terrorismo etnico. Questa tipologia di terrorismo non possiede una definizione specifica. Però è possibile affermare che il terrorismo etnico fa riferimento a quel tipo di terrorismo spinto dalla matrice etnica, a cui fanno riferimento organizzazioni terroristiche con lo scopo di ottenere l’indipendenza di alcuni territori come, per esempio, l’IRA (Irish Republican Army) e i radicali baschi o ETA (Euskadi Ta Askatasuna).[5]

·         Terrorismo rivoluzionario. Questa tipologia di terrorismo mira specificatamente alla creazione di un cambiamento politico o sociale totale attraverso l’uso estremo della violenza e della forza. Si associa a questo particolare tipo di terrorismo quei movimenti politici o ideologie estremiste che provano a soverchiare il sistema politico o sociale esistente per sostituirlo con la propria ideologia. È possibile differenziarlo dal terrorismo di Stato e dal terrorismo nazionale poiché il terrorismo rivoluzionario persegue un obiettivo politico specifico e ben esplicitato. Per questo tipo di terrorismo, a differenza della maggior parte delle altre tipologie, è possibile stabilire esattamente quando fu coniato il termine. Il termine viene, infatti, coniato da Maximilien Robespierre il 4 febbraio 1794 davanti al comitato di salute pubblica.[6] Dove affermo che:

 

“che il terrore rivoluzionario, oltre a essere la "giustizia pronta, severa, inflessibile", era anche una "emanazione della virtù". Come tale, esso non poteva essere assolutamente confuso con il terrore dell'antico regime: questo aveva come obiettivo la difesa del regno del privilegio e del vizio; quello, al contrario, mirava a instaurare il regno dell'eguaglianza e della virtù.”[7]

 

In questo ultimo periodo il terrorismo rivoluzionario ha svolto un ruolo da protagonista nella scena politica italiana grazie al digiuno volontario di Alfredo Cospito. Cospito al momento si trova in carcere, sotto il regime di 41-bis (motivo per il quale ha intrapreso il digiuno di 100 giorni), per l’omicidio di Roberto Adinolfi, ex CEO dell'azienda nucleare Ansaldo Nucleare. Cospito e l’organizzazione anarchica al quale appartiene hanno scelto di assassinare Adinolfi poiché identificato come simbolo del potere dell’industria nucleare del modo capitalistico che l’industria nucleare rappresenta. Cospito, inoltre, è stato ritenuto colpevole dell’assassinio di Aldo Moro, ex primo ministro italiano e figura di spicco della Democrazia Cristiana (partito dominante dell’epoca).[8]

·         Terrorismo di Stato. Anche in questo caso non è stato ancora possibile identificare una definizione poiché:

 

the search for agreed usually stumbles on two issues. The first is the argument that any definition should include States’ use armed force against civilians. We believe that the legal and normative framework against State violation is far stronger than in the case of non-State actors and we do not find this objection to be compelling. The second objection is that peoples under foreign occupation have a right to resistance is contested by some. But it is not the central point: the central point is that there is nothing in the fact of occupation that justifies the targeting and killingof civilians[9] (la ricerca di un accordo di solito inciampa su due questioni. La prima è l'argomentazione secondo cui qualsiasi definizione dovrebbe includere l'uso della forza armata da parte degli Stati contro i civili. Riteniamo che il quadro giuridico e normativo contro le violazioni da parte degli Stati sia molto più forte che nel caso di attori non statali e non troviamo questa obiezione convincente. La seconda obiezione, secondo cui i popoli sotto occupazione straniera hanno diritto alla resistenza, è contestata da alcuni. Ma non è il punto centrale: il punto centrale è che non c'è nulla nel fatto dell'occupazione che giustifichi il bersagliamento e l'uccisione di civili.)[10]



[1] L'elenco dei reati terroristici che anche i paesi dell'UE devono punire come reati, anche se un reato terroristico non è stato effettivamente commesso

[2] Direttiva (UE) 2017/541 sulla lotta al terrorismo.

[3] N. Ronzitti, A. de Guttry, B. Nascimbene, M. Gestri, Europa e terrorismo internazionale. Analisi giuridica del fenomeno e convenzioni internazionali, Franco Angeli, 1990, Milano.

[5] G. Bianconi, Terrorismo, Enciclopedia Treccani, Roma.

[6] Cfr. Ivi.

[7] G. Bianconi, Terrorismo, Enciclopedia Treccani, Roma.

[8] Sky tg 24, Chi è Alfredo Cospito, l'anarchico detenuto con il 41 bis in sciopero della fame, 30 gen 2023, https://tg24.sky.it/cronaca/approfondimenti/alfredo-cospito-chi-e#00 (ultima consultazione 06/04/2023).

[9] Doc. A/59/565 del 2/12/2004 par. 160, fra gli altri: A. Cassese, International law, Oxford University Press, Oxford, 2001, p. 258.

[10] Traduzione personale.

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