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martedì 11 febbraio 2014

Ucraina: il nuovo scontro est ovest


Ucraina 135
Nell’ultima settimana sono notevolmente cresciuti di intensità gli scontri in Ucraina. Le ultime cronache hanno riportato la morte di cinque manifestanti negli scontri con la polizia avvenuti in Piazza Indipendenza, a Kiev. Quattro di questi sarebbe deceduti per colpi d’arma da fuoco.
Bersaglio delle proteste è il Presidente Yanukovych, che lo scorso novembre ha deciso di bloccare l’accordo di associazione con l’Unione Europea. Le fazioni filo-europeiste, guidate nella protesta dai leader dei partiti di opposizione, hanno interpretato questa mossa del Presidente come un disegno per tutelare gli interessi degli oligarchi legati a doppio filo all’elite politica russa, a discapito della volontà popolare che invoca ulteriori passi verso il modello europeo. Ben nota è l’importanza strategica che l’Ucraina, terreno di transito per il gas russo diretto verso l’Europa, riveste per Mosca.
Inizialmente, le proteste avevano a! vuto carattere pacifico. A scatenare scontri violenti, la scorsa settimana, è stata l’approvazione di una legge, subito bollata come anti-democratica da Unione Europea e Stati Uniti, che prevede, tra le altre cose, l’arresto per chi si copre il volto con caschi o fazzoletti e che vieta di erigere barricate, di entrare in massa in luoghi pubblici, di allestire tende o palchi. Una norma, dunque, chiaramente orientata a soffocare le manifestazioni in corso, ma che ha avuto il solo effetto di far precipitare la situazione e aprire la strada all’uso delle armi.
Ieri si sono svolti i colloqui tra i leader dell’opposizione e il Presidente Yanukovych per giungere ad un compromesso che fermi le violenze. Ma sembra che il governo, forte anche dell’appoggio di Mosca, non intenda scendere a patti e proseguire sulla strada della repressione senza mezzi termini.


Ucraina

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