Si sono aperti la mattina del 22 gennaio i lavori della Conferenza internazionale di pace sulla Siria - Ginevra 2 – volto a instaurare un dialogo diretto fra i ribelli siriani e i rappresentanti del regime di Bashar al-Assad. Punto centrale resta il ruolo del Presidente siriano nel futuro assetto istituzionale del Paese, questione sulla quale continua a non registrarsi un accordo tra le parti.
I margini per una soluzione negoziale al conflitto, che dura ormai da 3 anni e che ha causato più di 100 mila morti, restano in ogni caso assai stretti. Ginevra 2 vede infatti l’assenza di molti attori – da un lato le numerose milizie islamiste e i gruppi curdi attivi nel teatro siriano, dall’altro potenze regionali, quali l’Iran, profondamente coinvolte nel conflitto – il cui ruolo nella crisi siriana appare assolutamente centrale.
Altro fattore che rischia di ridurre ulteriormente le possibilità di una soluzione diplomatica è ra! ppresentato dalla forza negoziale del regime di Assad. Nell’ultimo anno, le forze governative siriane sono infatti riuscite a invertire il trend del conflitto e riconquistare punti strategici di notevole importanza per la tenuta del regime. Ciò rende Damasco assai meno propensa a eventuali compromessi di quanto non fosse in passato.
I margini per una soluzione negoziale al conflitto, che dura ormai da 3 anni e che ha causato più di 100 mila morti, restano in ogni caso assai stretti. Ginevra 2 vede infatti l’assenza di molti attori – da un lato le numerose milizie islamiste e i gruppi curdi attivi nel teatro siriano, dall’altro potenze regionali, quali l’Iran, profondamente coinvolte nel conflitto – il cui ruolo nella crisi siriana appare assolutamente centrale.
Altro fattore che rischia di ridurre ulteriormente le possibilità di una soluzione diplomatica è ra! ppresentato dalla forza negoziale del regime di Assad. Nell’ultimo anno, le forze governative siriane sono infatti riuscite a invertire il trend del conflitto e riconquistare punti strategici di notevole importanza per la tenuta del regime. Ciò rende Damasco assai meno propensa a eventuali compromessi di quanto non fosse in passato.
Siria
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