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venerdì 4 dicembre 2015

Il sistema S-400 e la forza aerea russa.


 di Federico Salvati

(mosca novembre 2015)
    In un intervista rilasciata la settimana scorsa alla Pravda, il colonnello Sergei Khatylev ha spiegato come il nuovo sistema di difesa missilistica S-400 non avrebbe rivali, specialmente a confronto del  suo corrispettivo americano ( sistema patriot).
    L'S-400 è un sistema di difesa aerea che utilizza 4 tipi diversi di missili a medio e lungo. Il missile è lanciato da un condotto di lancio e può arrivare ad un altezza di 30 metri prima che si azioni il la propulsione secondaria. La portata di fuoco invece può arrivare a coprire una distanza di ben 600 KM. I missili sono dotati di un sistema di guida semiautomatica che permetta di direzionare il missile in una certa area. Una volta entrato nell'area il missile cerca il suo obiettivo automaticamente agganciandosi a a fonti di energia compatibili con il suo sistema di puntamento.
    I possibili obiettivi da cui il sistema missilistico fornisce copertura sono i più svariati. La lista comprende jet figher, elicotteri, missili cuiser e cruiser ipersonici, missili tattici, aerobaistici ecc. Il sistema radar dell'S-400 è un grado di identificate ben 300 obiettivi simultaneamente a 600 Km di distanza.
    Il colonnello Sergei Khatylev ha fatto notare, quindi, come la difesa americana, per quando possa essere considerata performante, tatticamente, non regge il confronto con il sistema S-400. Ad onor del vero, l'area di sorveglianza americana copre solo determinati settori più sensibili per Washington, mentre Mosca ha dei bisogni difensivi di gran lunga più estesi. I sistemi Patriot americani però non sono all'avanguardia come quelli russi. Ad esempio, il sistema patriot fatica a reagire se l'obiettivo cambia improvvisamente direzione e soffre di condizioni di lancio più sfavorevoli rispetto a quelle dell' S-400.
    Se la Russia sembra avere la meglio sul piano difensivo, anche nell'offensiva le prospettive di confronto sono scoraggianti per gli USA.
    Washington sembra non aver ancora risolto i suoi problemi con i tristemente noti Figher-35. Secondo fonti giornalistiche, i veicoli non sarebbero in grado di sparare un solo colpo con la loro arma principale (un cannone a fuoco rapido da 25 mm) fino al 2019. Si sarebbero riscontrate, infatti, delle difficoltà insormontabili con il software di supporto dell'arma. Inoltre il veicolo risulterebbe troppo facilmente individuabile secondo la revisione indipendente della RAND Corporation. L'efficacia degli F-35 resterebbe,in fin dei conti, solo sulla carta e le lamentele degli alleati americani in merito aumentano giorno dopo giorno.
    Il Cremlino invece ha annunciato, non molto tempo fa, l'imminente completamento dei Sukhoi PAK-FA di 5 generazione. Questi aerei da combattimento una volta dispiegati dovrebbero superare qualitativamente le performance degli F-35 in ogni aspetto.
    Se veramente l'efficienza, millantata da Mosca, rispetto al proprio potere aereo sia una realtà concreta è difficile da stabilire con certezza. Le dimostrazioni pratiche del sistema S-400, infatti, sono poche e il suo impiego sul campo non è ancora avvenuto in maniera così significativa da permettere un bilancio neutrale.

    La situazione merita comunque la massima attenzione visti, sia gli attriti degli ultimi due anni tra l'occidente e il Cremlino, sia la difficile situazione del settore ricerca e sviluppo dei sistemi americani impiegati nello spesso campo. Sanzioni Russe: una prospettiva da Mosca

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