Per la traduzione in una lingua diversa dall'Italiano.For translation into a language other than.

Il presente blog è scritto in Italiano, lingua base. Chi desiderasse tradurre in un altra lingua, può avvalersi della opportunità della funzione di "Traduzione", che è riporta nella pagina in fondo al presente blog.

This blog is written in Italian, a language base. Those who wish to translate into another language, may use the opportunity of the function of "Translation", which is reported in the pages.

LIMES, Rivista Italiana di Geopolitica

Rivista LIMES n. 10 del 2021. La Riscoperta del Futuro. Prevedere l'avvenire non si può, si deve. Noi nel mondo del 2051. Progetti w vincoli strategici dei Grandi

Cerca nel blog

mercoledì 20 novembre 2024

LE FORZE PER OPERAZIONI SPECIALI ITALIANE III Parte

 

LE FORZE PER OPERAZIONI SPECIALI  ITALIANE: TRA GLOBAL SOF NETWORK E NATO


 

DUE DOTTRINE A CONFRONTO

Le Forze Armate degli Stati Uniti d’America identificano le Operazioni Speciali come operazioni che:

richiedo metodi, tattiche, procedure, equipaggiamenti e modo di approccio unici. Sono spesso condotte in ambiente ostile, non permissivo ed in generale caratterizzato da un alto grado di ripercussioni politico-diplomatiche. Queste operazioni sono contrassegnate da una o da più delle seguenti peculiarità: volatilità, natura clandestina o coperta, bassa visibilità, necessità di operare a fianco o attraverso forze locali, specializzazione e conoscenza a carattere regionale-culturale dell’area di riferimento….”

Durante gli anni hanno sviluppato le capacità e le risorse per condurre tutto lo spettro di queste operazioni, sia dirette che indirette, e nello specifico esse sono:

·         Direct Action (DA): attacchi o colpi di mano di breve durata con lo scopo di distruggere eliminare, catturare, danneggiare obiettivi designati in un ambiente ad alto rischio politico-militare e non permissivo.

·         Special Reconnaissance (SR): azioni di ricognizione e di sorveglianza normalmente coperte o clandestine, al fine di ottenere informazioni di rilevanza strategica su un avversario effettivo o potenziale e non eseguibili da forze convenzionali.

·         Countering Weapons of Mass Destruction: supporto nel contrasto, messa in sicurezza e cattura di materiali, tecnologia volti alla proliferazione non controllata delle WMD.

·         Counterterrorism (CT): operazioni ed attività volte a smantellare e neutralizzare gruppi o network terroristici.

·         Unconventional Warfare (UW): operazioni ed attività condotte in supporto ad un insorgenza al fine di rovesciare, mediante azioni di guerriglia ed ausiliarie, un regime politico.

·         Foreign Internal Defense (FID): supporto ed assistenza alle forze armate e/o di sicurezza di un Paese al fine di aumentarne le capacità di contrasto a minacce interne quali guerriglia, terrorismo o in generale minacce alla stabilità.

·         Security Force Assistance: assistenza e supporto alle autorità governative, soprattutto nella fase di ricostruzione di forze di difesa/sicurezza del Paese ospitante.

·         Hostage Rescue and Recovery: operazioni in risposta ad incidenti derivanti da azioni terroristiche. Possono includere anche la ricattura di materiale o installazioni ritenute sensibili.

·         Counterinsurgency (COIN): è un insieme di azioni civili/militari svolte con lo scopo di contenere e porre rimedio alle cause alla base di un’insorgenza.

·         Foreign Humanitarian Assistance: l’insieme delle azioni di assistenza umanitaria svolte al di fuori degli Stati Uniti con lo scopo di mitigare ed alleviare le sofferenze di una popolazione.

·         Military Information Support Operations (MISO): hanno lo scopo di convogliare, di guidare, di indirizzare particolari informazioni al fine di cambiare la percezione su un determinato argomento da parte dell’opinione pubblica di un Paese, di un gruppo, di un governo verso una posizione più favorevole nei confronti di chi le attua.

·         Civil Affairs Operations (CA): Operazioni pianificate, eseguite e valutate in concorso con componenti civili con lo scopo di mitigare le ragioni e le cause di instabilità all’interno della società civile o di porre in essere azioni tipicamente rientranti nella responsabilità di funzionari civili.[1]

Per la dottrina NATO le Operazioni Speciali sono:

attività militari condotte da forze specificamente designate, organizzate, addestrate ed equipaggiate e costituite da personale particolarmente selezionato. Queste forze si approcciano attraverso l’utilizzo di metodi, tattiche di tipo non convenzionale. Le attività possono essere condotte lungo tutto lo spettro delle operazioni militari, indipendentemente o in concorso con le forze convenzionali, al fine di raggiungere lo scopo desiderato. Considerazioni di tipo politico-militare possono spingere verso l’esecuzione di tali operazioni in maniera clandestina o coperta così come l’assunzione di rischi di carattere politico-militare normalmente non accettabili nell’esecuzione di operazioni convenzionali. Le Operazioni Speciali portano al conseguimento di risultati di tipo strategico o di alto livello operativo.”

Principalmente in ambito NATO vengo divise in tre grandi tipologie:

·         Special Reconnaissance and Surveillance: è principalmente un’azione legata al fattore umano, queste forze sono in grado di fornire un’analisi ed un’interpretazione dei fatti direttamente sul campo in una maniera che altri assetti tecnici non sono in grado. Questo tipo di operazioni assumono la loro rilevanza massima in un contesto ad alto rischio politico, dove il fattore umano risulta essere il centro di gravità e dove la discrezione e la sensibilità politica risultano essenziali. Alcuni compiti specifici possono pertanto includere:

§  La raccolta di informazioni di tipo ambientale: meteo, geologiche ecc.

§  La verifica delle effettive capacità dell’avversario: cioè il threat assessment.

§  L’analisi e la discrimina degli ipotetici obiettivi valutando in particolare il rischio di danni collaterali e vittime civili.

§  Ricognizioni post-stike svolte con lo scopo di verificare il raggiungimento dello scopo dell’attacco.

·         Direct Action: Azione offensiva svolta da piccole unità contro obiettivi limitati e di alto valore strategico-operativo. Le azioni possono essere svolte indipendentemente, con il supporto di forze convenzionali o in supporto ad esse. Attività rientranti nelle azioni Dirette includono:

§  Imboscate e colpi di mano contro obiettivi volatili (time-sensitive), e contro i quali la rapidità d’esecuzione e la precisione sono fondamentali; gli attacchi sono condotti quasi esclusivamente contro obiettivi di importanza decisiva.

§  Guida terminale di ordigni. Operazioni in grado di massimizzare l’efficacia di tali armamenti e di minimizzare il rischio di danni collaterali.

§  Salvataggio e ricattura di personale o materiale sensibile da aree controllate dall’avversario o no n permissive. Quando si tratta di personale civile queste azioni sono anche note come Non-combatant Evacuation Operations (NEO).

§  Operazioni di demolizione, con lo scopo di neutralizzare obiettivi contro i quali altri sistemi d’arma risultino essere inadeguati.

§  Cattura e presa di vascelli o imbarcazioni.

§  Ricognizioni armate le quali implicano la localizzazione e l’ingaggio di bersagli d’opportunità in aree predeterminate.

·         Military Assistance: vengono intese come un ampio spettro di operazioni volte al supporto di forze amiche sia in tempo di pace che durante un periodo di escalation o conflitto. Queste possono variare dall’addestramento e/o capacity building fino ad arrivare all’impiego e alla direzione di forze locali nella condotta di operazioni maggiori (nella nomenclatura statunitense vengono definite Foreign Internal Defense). Possono consistere in:

§  Addestramento: sia di individui che di unità militari al fine consentire ad una Nazione l’autosufficienza nella propria politica di difesa.

§  Ruolo di consiglieri: svolgendo operazioni a fianco e nell’organico di unità militari locali in contrasto a movimenti di insorti, smantellandone i network, separandoli dal contatto con la popolazione civile e contribuendo a garantirne una cornice di sicurezza.

Accanto a queste tre famiglie possono essere incluse operazioni:

·         Support to Counter-Irregular Threat Activities: in supporto al contrasto di minacce asimmetriche.

·         Countering WMD: in contrasto alla proliferazione di armi di distruzione di massa WMD.

·         Hostage Release Operations: operazioni di liberazione ostaggi.

·         Faction Liaison: di collegamento tra diverse fazioni politiche.

·         Irregular Warfare: spesso le operazioni svolte nell’ambito della Military Assistance vengono effettuate a supporto di un’autorità di governo, ma in questo caso l’aiuto viene dato ad un movimento d’insorti (nella nomenclatura statunitense sarebbero Unconventional Warfare).

·         Facilitation of political processes in hostile or unpredictable environments: sostegno nell’implementazione di misure economiche , diplomatiche e d’informazione in ambienti ostili o non permissivi.[2]

In base però alla teoria e alle caratteristiche delineate nel capitolo precedente possiamo quindi affermare come prima cosa che:

·         Le Operazioni Speciali, quelle pure e originarie, quindi quelle dirette sono: Direct Action, Special Reconnaissance o Special Reconnaissance and Surveillance e forse Hostage Release Operations sempre che quest’ultima categoria non possa essere fatta rientrare all’interno di quella che è una Direct Action.

·         Le operazioni di tipo non convenzionale, quindi quelle indirette, dovrebbero comprendere tutte le altre tipologie di operazioni possibili ed inserite nelle due dottrine prese qui in esame.

Successivamente, possiamo altresì notare come le Forze Armate statunitensi tendano ad orientarsi verso una capacità operativa ad ampio spettro incorporando specialità indirette mentre la dottrina NATO tende a limitare il campo delle operazioni a tre grandi tipologie: due delle quali rientranti nella visione “pura” di Operazione Speciale, quindi diretta, ed una terza costituita da Military Assistance, quindi indiretta. E’ però in quest’ultimo campo che la NATO potrebbe trarre i maggiori benefici, un approccio di questo tipo porterebbe all’eliminazione o alla neutralizzazione delle minacce alla sicurezza dell’Alleanza prima che queste possano manifestarsi in maniera significativa. D’altro canto è però da notare come quest’approccio sia estremamente meno tangibile in termini di risultati ed in effetti misurabili, mostrando i suoi frutti solo sul medio-lungo termine. Approccio, questo, in antitesi con la postura a lungo seguita dal Pentagono e dalla quale tutti gli Stati, per ovvie ragioni politiche, sono attratti: la conduzione di azioni rapide, identificabili e facilmente valutabili, ad alto impatto per i mass media e l’opinione pubblica.

Sembrerebbe però che qualcosa stia cambiando soprattutto da parte statunitense con l’implementazione del progetto Global SOF Network. Michele Taufer (2011) Continua



[1] United States Joint Chiefs of Staff, Joint Publication 3-05 Special Operations, Washington, Joint Chiefs of Staff, 16/07/2014.

[2] NATO, Allied Joint Publication (AJP) 3.5, Dicembre 2013 citato in Lars H. Ehrensvärd Jensen, Special Operations - myths and facts, Copenhagen, Royal Danish Defence College, Aprile 2014.


Nessun commento: