Nel linguaggio degli organismi informativi l’Attività
di informazione per la sicurezza è “l’insieme delle attività di ricerca informativa, elaborazione e
disseminazione di informazioni svolte al fine di prevenire, rilevare, contenere
e contrastare le minacce alla sicurezza nazionale[1]”.
L’intelligence tuttavia, resta lo strumento di cui lo
Stato si serve per raccogliere, custodire e diffondere ai soggetti interessati,
siano essi pubblici o privati, le informazioni rilevanti per la tutela della
sicurezza delle Istituzioni, dei cittadini e delle imprese.
La conoscenza permette di decidere e, nelle migliori delle
ipotesi, di anticipare, consentendo di effettuare una corretta e vantaggiosa
analisi “costi-benefici”.
Considerando tale teoria versatile, sottraendo i
costi totali ai benefici totali, avremo appunto dei benefici netti; avremo
l’opportunità di scegliere, tra più cose, la più adatta al nostro scopo.
L’intelligence svolge, pertanto, un ruolo fondamentale e imprescindibile per il
quale si serve di professionalità provenienti da ambienti diversi, che agiscono
secondo peculiari procedure volte a salvaguardare la riservatezza degli
operatori e delle loro attività.
In Italia tale compito, con la legge
124/2007, è stato affidato al Dipartimento delle Informazioni per la
Sicurezza (DIS), il cui Direttore Generale
è nominato direttamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri, e alle due Agenzie
operative che si occupano delle dimensioni interna (AISI)
ed esterna (AISE)
della sicurezza nazionale. Tali Organismi informativi per la sicurezza sono
chiamati a garantire l’indipendenza della Repubblica, la salvaguardia delle
istituzioni democratiche, la protezione degli interessi politici, economici,
industriali, militari e scientifici e la sicurezza anche cibernetica.
Nell’attuale scenario internazionale ormai
globalizzato si assiste ad un aumento esponenziale della quantità di
informazioni circolanti. Di particolare rilievo è il contributo apportato alla
diffusione delle informazioni dalla nascita di Internet e al suo enorme
sviluppo nell’ultimo decennio, che ha portato, per usare una metafora: “il
mondo in ogni casa”. Ad esempio, grazie alla rete qualsiasi persona con un
minimo di competenze informatiche può accedere, in tempi brevi, ad una notevole
quantità di informazioni. Attraverso lo smartphone, utilizzato come principale
strumento, da più di cinque miliardi di persone, gli individui riescono a
connettersi al mondo virtuale e di conseguenza tra di loro, abbattendo tutti i
tipi di barriere fisiche, ottenendo dei fenomeni in grado anche di modificare
il modo di relazionarsi tra gli Stati, elaborando nuove caratteristiche della
geopolitica.
Un esempio di tali effetti sono le strategie adottate
dalla Cina per utilizzare i social media al fine di influenzare l’opinione
pubblica americana sostenuta da una ricerca del Recorded Future. Quest’ultima
infatti, con la sua esclusiva tecnologia raccoglie e analizza enormi quantità
di dati per ottenere informazioni rilevanti, in tempo reale, sulle minacce
informatiche.
La capacità di acquisire, ma soprattutto proteggere
informazioni strategiche riguardanti settori vitali, rappresenta oggi più che
mai uno degli obbiettivi principali di uno Stato.
Per questa ragione ogni stato si è dotato di
particolari organismi atti a tale scopo, i Servizi di informazione e sicurezza, conosciuti anche con il nome di “Servizi Segreti” per via delle informazioni e degli interessi da
tutelare, e dei metodi “non convenzionali” atti a raggiungere tale scopo[2]. Tali organismi governativi erano presenti fin dai
tempi antichi, nati soprattutto per l’acquisizione di informazioni per scopi
bellici (conoscenza del territorio nemico, conoscenza delle popolazioni
confinanti, capacità militari del nemico, etc.), si sono evoluti nel tempo[3], fino a divenire i moderni Servizi di informazione e
sicurezza che conosciamo oggi.
I Servizi di informazione e sicurezza hanno il
compito di salvaguardare la Sicurezza Nazionale[4] attraverso l’attività di informazione per la
sicurezza, meglio conosciuta con il termine: “attività di intelligence”. Essa
si divide principalmente in: “intelligence strategica”,
atta a fornire informazioni utili alle istituzioni per la tutela della
sicurezza nazionale, e intelligence
operativa, atta a fornire
informazioni per la condotta di operazioni degli stessi servizi o di operazioni
militari e di polizia.
L’attività di intelligence è solitamente organizzata
in diverse fasi[5], caratterizzate da processi ben definiti, le quali
formano il ciclo di intelligence.
Dal punto di vista della sua funzione, l’intelligence
può essere descritta come processo informativo, definito da un ciclo di azioni,
articolato su tre fasi e finalizzato agli obbiettivi generali individuati dalle
Autorità di governo:
1) acquisizione della notizia, attraverso la ricerca, la
raccolta e la valutazione dei dati acquisibili da un’ampia gamma di fonti, che
vanno dal singolo individuo all’uso di sofisticate apparecchiature
elettroniche. In questa fase particolare rilievo assumono le fonti aperte, come
i mezzi di comunicazione di massa e la rete;
2) gestione dell’informazione, in cui attraverso
l’analisi trasforma l’elemento informativo grezzo in un articolato contributo
conoscitivo; questa fase rappresenta il passaggio distintivo dell’intelligence;
3) comunicazione all’Autorità di governo sia di semplici
informazioni, sia di rapporti, analisi e punti di situazione, utili per le
decisioni da assumere o per le attività da intraprendere. L’estensione del
concetto di sicurezza nazionale fa sì che vengano oggi inclusi, tra i
destinatari dei prodotti di intelligence, anche amministrazioni ed enti
pubblici.
In considerazione delle nuove sfide,
delle nuove forme della globalizzazione e della società, della sempre maggiore
complessità e della rapidità di evoluzione del contesto, interno ed esterno, in
cui l’intelligence si muove, si identificano diverse tipologie di raccolta ed
elaborazione delle informazioni. Tra queste, in base alla tipologia di fonte
informativa, si possono trovare[6]:
- Osint Open Source intelligence – attività di
raccolta delle informazioni mediante l’analisi di fonti aperte;
- Imint Imagery intelligence – attività di
raccolta delle informazioni mediante l’analisi di fotografie aeree o
satellitari;
- Sigint Signal intelligence – attività di
raccolta delle informazioni mediante l’intercettazione e analisi di
segnali, sia tra persone sia tra macchine;
- Techint Technical intelligence – riguardante
armi ed equipaggiamenti militari;
- Masint Measurement and Signature intelligence –
attività di raccolta delle informazioni non classificabili nelle precedenti
categorie;
Essendo la Human intelligence – attività di raccolta
delle informazioni mediante contatti interpersonali, va da sé che bisogna
considerare inevitabilmente come questi avvengono nell’era della
digitalizzazione.
La più antica di tutte è sicuramente la HUMINT (Human Intelligence), ovvero la ricerca informativa
da fonti umane[7], di cui sarà approfondita la trattazione nei
successivi capitoli, la quale si occupa dell’acquisizione delle informazioni
tramite contatti interpersonali con diverse modalità, come ad esempio
l’interrogatorio di prigionieri o di rifugiati, la raccolta di informazioni
consapevoli o meno tra l’operatore e le fonti, eccetera[8].
[1] Cit. https://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/quaderni-di-intelligence/glossario-intelligence.html
[2] Cossiga Francesco, Abecedario, Rubbettino, p. 12
[3] Ibidem.
[4] Condizione in cui ad un paese risultino
garantite piene possibilità di sviluppo pacifico attraverso la salvaguardia dell’intangibilità delle
sue componenti costitutive, dei suoi valori e della sua capacità di perseguire i propri interessi
fondamentali a cospetto di fenomeni, condotte ed eventi lesivi o potenzialmente
tali.
Cit. https://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/quaderni-di-intelligence/glossario-intelligence.html
5 https://sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/chi-siamo.html
[6] Ibidem
[7] “Persona, cosa o sistema tecnologico da cui vengono ottenute/tratte
notizie di interesse per la sicurezza nazionale”.
Rif. Il
linguaggio degli organismi informativi, PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI
MINISTRI, Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, p.52
[8] Cosenza Raimondo, Cos’è la HUMINT. Human Intelligence, published by Raimondo Cosenza, p.4
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