Un Mondo in Crisi V
La Comunità Stati
Indipendenti. La Russia
La
debolezza della Russia, così come registrata nell’ultimo decennio del secolo scorso,
è ormai un ricordo; con l’inizio del nuovo millennio a Mosca le cose si sono
assestate e si è presa coscienza che ormai la Russia non poteva che risalire
nella considerazione di tutti. Putin ha messo le premesse e designato
l’architettura che trasformerà un paese debole ed allo sbando in una
potenza di medio-alto livello o per
meglio dire una potenza regionale in ascesa nei prossimi anni. Putin ha
lavorato su quello che viene definito Progetto Russia, ed è facile elencarlo in pochi punti.
La
Federazione Russa è un soggetto che non potrà mai “sciogliersi” in
organizzazioni regionali se con come leader, mai da pari a pari, ovvero “La
Russia sarà indipendente o non sarà”; la Russia vuole costruire insieme
agli Stati Uniti, alla Cina, all’India e qualche paese maggiore dell’Europa, un
nuovo equilibrio globale; da questo discende che qualche cosa dovrà essere
sistemato in quello che oggi si chiama Federazione Russa: qualche cosa che la
Federazione dovrà ricevere e qualche cosa che dovrà essere lasciato, ovvero qualche
spazio ex-sovietico dovrà ritornare a casa ed altri no. Se questo progetto avrà
spazio ed essere attuato, significa che
in certo senso il mondo unipolare è finito e, quindi, la parabola
statunitense ha iniziato la sua fase discendente. Putin con il suo progetto
vuole ridare al mondo potenze paritetiche, non più superpotenze e, se riuscirà
in questo suo intento, forse sono anni, questi che saranno ricordati come anni molto importanti per l’evoluzione del
quadro strategico non solo nell’area della Comunità di Stati Indipendenti e
dell’Europa Orientale, che è in movimento, ma anche dell’intero globo.
Lo
scenario, quindi, è in movimento. Molte delle più significative tendenze emerse
nel corso degli anni precedenti sono giunte a maturazione, e diverse condizioni
di criticità si sono definitivamente trasformate in condizioni di conflitto.
Per contro, altre tendenze, in atto da molti anni, si sono almeno
apparentemente interrotte. Il quadro complessivo, in chiave geopolitica 2010,
apparirà quindi sostanzialmente differente da quanto in essere in questi anni
appena trascorsi, mentre la previsione per il futuro prossimo appare decisamente più complessa e
questa complessità va tutto a favore di Mosca.
La
Russia ha dimostrato di avere in se le risorse necessarie per continuare a
risalire la china, e questa risalita modificherà a suo favore gli equilibri geopolitici
di questo scenario.[1] E la previsione per i
prossimi anni e che il dinamismo russo
potrà sfociare anche in situazioni non idilliache. Segnali monitori
stanno giungendo abbastanza di continuo. L’ultimo in ordine di tempo, e che
inciderà nei prossimi anni, creando incertezza e, forse, instabilità, è la
comunicazione del Capo del Consiglio di Sicurezza Russo, Nikolai Patrushev, che
ha reso noto che la Nuova Dottrina Militare russa, attualmente in fase di
elaborazione finale, conterrà significative novità in merito all’impiego delle
armi nucleari; sempre secondo Patrushev si prevede il possibile impiego di armi
nucleari anche in maniera preventiva ( e non solo ‘pre-empitive’)contro
avversari anche non nucleari. In sostanza un significativo abbassamento della
soglia di impiego di tali armi. L’approvazione di tale documento avverrà alla
fine del 2010 se non nel 2011, in concomitanza con la conclusione dei negoziati
con gli Stati Uniti per un nuovo Trattato di riduzione degli armamenti
strategici. Se questo segnale è interpretato in senso negativo, si tratta di
una presa di posizione di componenti della classe dirigente russa volta ad
esternare la volontà di impedire una effettiva normalizzazione dei rapporti tra
Russia e Stati Uniti, ovvero anche per questo scenario la instabilità e
l’insicurezza sarebbero oltre i livelli di guardia.
[1] Putin
V., Speech and the following Discussion at the Munich Conference on Security
Policy”, Munich, 10 Febraury 2007, President of Russia, Official Web Portal;
Brzezinski Z., L’ultima chance. La
crisi della superpotenza Americana. Roma,
Salerno Editrice, 2008; Chabot F., Idea di Roma e politica di equilibrio, Bologna,
Il Mulino, 1995; Grazioso A., Prospettiva: Comunità Stati Indipendenti-
Europa Orientale, in Osservatorio Strategico, Roma, Ministero della Difesa,
Centro Alti Studi per la Difesa, CeMISS, Dicembre, 2008;
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