Master in “POLITICA MILITARE COMPARATA DAL 1945 AD OGGI. DOTTRINA, STRATEGIA, ARMAMENTI”
Il ruolo dei sistemi unmanned nelle operazioni
militari marine e subacquee:
sviluppi recenti e prospettive future
Edoardo Maria Dallavalle
ANNO ACCADEMICO 2023/2024
Indice
Indice delle abbreviazioni - 4 -
1 Storia ed Evoluzione dei Sistemi Unmanned - 11 -
1.1 L’età antica e le navi incendiarie - 11 -
1.2 Età moderna e brulotti - 12 -
1.3 Età contemporanea: un nuovo approccio - 13 -
2 Tipologie di sistemi unmanned - 16 -
2.1 Classificazione dei sistemi unmanned marini e sottomarini - 17 -
2.1.1 Veicoli di superficie senza equipaggio (USV) - 17 -
2.1.2 Veicoli subacquei senza equipaggio (UUV) - 20 -
3 Nuove tecnologie e applicazioni operative - 22 -
3.1.1 Sea Base e attività di rifornimento - 25 -
3.1.2 Sea Shield: controllo del litorale e attività ispettiva - 26 -
3.1.3 Sea Force: proiezione di forza - 27 -
3.1.4 ForceNET: compilazione e aggiornamento della situazione operativa - 28 -
4 Analisi di casi reali - 29 -
4.1.1 Attacco alla Caesar Kunikov - 33 -
4.1.2 Attacco alla Project 22160 Sergej Kotov ed efficacia delle contromisure - 34 -
Indice delle abbreviazioni
AI = Artificial Intelligence
A.S.V. = Autonomous Surface Vehicle
A.S.W. = Anti-Submarine Warfare
AT/FP = Anti-Terrorism/Force Protection
AUV = Autonomous Underwater Vehicle
CNO = Chief of Naval Operations
CSS = Confederate States Ship
CSN = Confederate States Navy
EOD = Explosive Ordnance Disposal
EW = Electronic Warfare
HMS = His Majesty Ship
IDEF = International Defence Industry Fair
IO = Information Operations
IR = Infrared
IPB
= Intelligence Preparation of the Battlefield
MTM = Motoscafo da
Turismo Modificato
OSINT = Open-Source Intelligence
RMS = Royal Mail Ship
ROE = Rules of Engagement
ROUV = Remotely Operated Underwater Vehicle
ROV = Remotely Operated Vehicle
SLC = Siluro a Lenta Corsa
TCS = Time Critical Strike
UAV = Unmanned Aerial Vehicle
USN = United States Navy
USS = United States Ship
USV = Unmanned Sea Vehicle
UXO = Unexploded Ordnance
Premessa
17 febbraio 1864. Sono da poco passate le nove di sera. Degli otto uomini a bordo probabilmente nessuno era veramente a conoscenza che il loro atto sarebbe passato alla Storia. Degli otto uomini a bordo nessuno aveva veramente idea di quello che stava facendo. Degli otto uomini a bordo nessuno sapeva che quello che stavano per fare li avrebbe al contempo condannati a morte. A bordo del C.S.S. Hunley1 (vedi foto 1) l’aria è pesante, fa caldo, gli uomini sbuffano e sudano mentre muovono in modo sincronico l’albero a camme collegato all’elica, unica fonte di propulsione di quel cilindro metallico che navigava, affiorando talvolta dalla superficie marina, nelle acque del porto di Charleston. L’azione offensiva del mezzo era affidata a un barilotto di polvere pirica fissato a un’asta lunga qualche metro, a sua volta fissata allo scafo di questo primordiale sommergibile. Sulla U.S.S. Housatonic2 regnava la calma in quella che sarebbe a tutti gli effetti dovuta essere l’ennesima notte di noiosa guardia passata a rimirare la differenza tra le varie piccole onde che si infrangevano senza sosta lungo le murate della nave. All’improvviso il quieto sciabordio delle onde venne lacerato dall’esplosione della carica di polvere pirica. Il C.S.S. Hunley aveva raggiunto il suo obbiettivo: speronare con l’asta la fiancata della U.S.S. Housatonic. La carica di polvere pirica e il detonatore fanno il resto. La nave dapprima si piega leggermente su un fianco per poi affondare definitivamente, nel giro di pochi minuti, nelle torbide acque della baia di Charleston. Nemmeno il C.S.S. Hunley sopravvisse allo scontro, probabilmente venne affondato dall’onda d’urto generata dalla sua stessa carica esplosiva. Il relitto, ritrovato solo nel 1995, custodiva ancora all’interno i corpi dei marinai che si trovavano a bordo, in quella sera del 17 febbraio 1864. Venne successivamente recuperato l’8 agosto del 2000, e ora è esposto nella città di Charleston (Carolina del Sud) presso il Warrel Lasch Conservation Center. Di fatto questa fu la prima volta nella Storia in cui un sommergibile affondò, durante un’azione di guerra, una nave avversaria. Dopo quella sera, per altri 150 anni, ossia fino alla Prima Guerra Mondiale, non si verificò mai più nulla di simile.
Nel 1971 la ditta Intel, specializzata in materiale informatico, inizia la produzione di quello che è considerato essere a tutti gli effetti il primo microprocessore integrato della Storia, l’Intel 4004 (U.S. Patent #3,821,715). Da quel momento lo sviluppo dell’elettronica non si è più arrestato e ha continuato la sua incessante corsa verso il ridimensionamento e miniaturizzazione dei componenti. Ciò ha condotto, nel tempo, a poter contenere in spazi sempre più ridotti, sistemi sempre più efficienti. Questa ipertecnologizzazione ormai permea in maniera evidente ogni aspetto della nostra vita, basti pensare a quanto sono ormai diffusi gli smartphone, e a quante funzioni siano in grado di assolvere, ma soprattutto ci si soffermi a pensare al salto tecnologico che questi strumenti hanno fatto nel giro degli ultimi vent’anni. La tecnologia ha fatto passi da gigante in pochissimo tempo e ci si può aspettare che questa tendenza non faccia altro che aumentare nel prossimo futuro.
L’affondamento della U.S.S. Housatonic a opera del C.S.S. Hunley, primo sommergibile nella storia ad affondare durante un’azione di guerra un’unità avversaria, e l’invenzione del microprocessore Intel 4004, primo esempio di microprocessore ed emblema dello sviluppo tecnologico che da quel momento è iniziato, rappresentano due tappe fondamentali nel cammino dell’innovazione tecnologica. Questi due eventi, separati da poco più di un secolo, rappresentano due punti su una linea evolutiva che parte sin dall’antichità, che continua tutt’oggi, e che ha trasformato e continuerà a trasformare in maniera radicale il modo di condurre le azioni militari nel dominio marittimo. Se il C.S.S. Hunley rappresenta la nascita del sommergibile come strumento di offesa, rudimentale ma rivoluzionario nell’ambito della guerra navale classica, col suo concetto di “vedere senza essere visti”, e di conseguenza di “colpire senza essere colpiti”; i progressi successivi, sotto la spinta della rivoluzione informatica degli ultimi decenni, hanno permesso di realizzare il passo successivo: vedere senza essere visti, colpire senza essere colpiti, il tutto senza rischio per gli operatori. Ciò ha rappresentato e rappresenta un elemento catalizzante la ricerca e lo sviluppo di sistemi unmanned sempre più sofisticati, efficaci ed efficienti. Oggi, grazie ai microprocessori e alla loro miniaturizzazione, i veicoli senza equipaggio, dotati di elevata autonomia, capacità di raccolta dati e strumenti di comunicazione, possono portare a termine in maniera autonoma missioni e attività impensabili anche solo fino a qualche decennio fa. Guardando verso il futuro, si può immaginare come l’avvento e lo sviluppo delle tecnologie legate all’intelligenza artificiale, possano essere la base per un nuovo slancio tecnologico che coinvolgerà questi sistemi d’arma, rendendoli in grado di coordinarsi e di agire in gruppo, prendendo autonomamente decisioni man mano a seconda dell’environnement e della situazione tattica.
Attraverso un’analisi critica e approfondita, cercheremo di analizzare, studiare e comprendere come questi sistemi stiano rivoluzionando il panorama delle operazioni militari marittime e subacquee, ampliando le capacità operative, riducendo o annullando i rischi per il personale e al contempo aumentando l’efficienza e l’efficacia dell’azione di questi strumenti. Questo studio, basato su una vasta gamma di fonti, mira a fornire una visione comprensiva e accurata dell'attuale stato dell'arte dei sistemi unmanned, del ruolo che questi rivestono nelle operazioni militari marine e subacquee e delle loro potenzialità future.
1 C.S.S. H.L. Hunley: si trattava di un battello in servizio presso la Confederate States Navy (Marina degli Stati Confederati). era lungo circa 10 metri, era propulso dalla forza muscolare di sette dei suoi otto uomini di equipaggio, che ne azionavano l'elica attraverso un lungo albero a gomiti, e montava sulla prora un palo lungo 12 metri con all'estremità una carica esplosiva di 41 kg di polvere da sparo.
2 U.S.S. Housatonc: si trattava di uno sloop-of-war in servizio presso la Marina dell’Unione. La classificazione di sloop-of-war era attribuita a tutte quelle navi che non rientravano nei canoni del sistema di classificazione delle navi da guerra in uso nella Royal Navy tra il XVII secolo e la metà del XIX secolo.
La tesi è consultabile, previa autorizzazione dell'Autore, presso la EMEROTECA del CESVAM

Nessun commento:
Posta un commento