Tesi di Laurea Master Dott. Leonardo Avellone Anno Accademico 2024 2025
Premessa
La storia dei servizi segreti italiani rappresenta l’evoluzione delle strutture di intelligence del nostro Paese, da prima dell’Unità d’Italia sino ai giorni nostri.
Il primo vero organismo di spionaggio dell’Italia unita fu istituito nel 1925 con la nascita del Servizio Informazioni Militari, chiamato SIM, concepito come struttura di natura prettamente militare. Questa organizzazione iniziò a coinvolgere membri dell’Arma dei Carabinieri nei propri ranghi, dando così vita a una collaborazione fra le forze armate e i servizi di intelligence. Successivamente, con il secondo dopoguerra, si passò alla creazione del SIFAR, che fu poi riorganizzato nel Servizio Informazioni Difesa (SID)1.
La riforma del 1977 segnò un passaggio essenziale, poiché istituì il SISDE come servizio di intelligence civile e il SISMI per le funzioni militari. Nel 2007 poi, una nuova revisione portò alla suddivisione in due agenzie specializzate per competenze territoriali: l'AISI per la sicurezza interna e l'AISE per quella esterna.
Tuttavia, il percorso dei servizi segreti italiani è stato costellato di scandali, sospetti di connivenza con interessi non trasparenti e accuse di deviare dai fini istituzionali. La stampa spesso ha parlato di “servizi deviati”, alimentando un’immagine di opacità e collegamenti con la criminalità organizzata. Partiamo con il vedere nel dettaglio però la storia dell’Intelligence.
1 Antonella Colonna Vilasi, Storia dei servizi segreti italiani. Dall'Unità d'Italia alle sfide del XXI secolo, Città del Sole Edizioni, 2013.
Nessun commento:
Posta un commento