Si tratta di un fenomeno senza precedenti: i cosiddetti foreign fighters (combattenti stranieri)
che si sono affiliati allo stato islamico (IS) in Siria e Iraq sarebbero circa
ventimila secondo il National Counter Terrorism Center (Nctc) statunitense.
Il direttore, Nicholas Rasmussen, ha osservato che tutti
questi combattenti sono in massima parte indottrinati grazie a internet e
provengono da oltre novanta paesi, tra cui 3400 da stati occidentali.
Si tratta di un fenomeno senza precedenti visti i numeri
coinvolti, nonostante negli ultimi vent’anni i flussi jihadisti verso Afghanistan,
Pakistan e Iraq siano stati pressoché costanti.
Nel frattempo il presidente Obama ha dato conferma
dell’uccisione della cooperante statunitense Kayla Jean Mueller, uccisa dai
suoi carcerieri e non dai bombardamenti giordani degli ultimi giorni, come
affermato dallo stato islamico inizialmente.
Fa molto riflettere l’impatto mediatico che i combattenti Is
vogliono suscitare nella comunità internazionale. L’ultimo in ordine di tempo:
il macabro invio della fotografia del corpo della giovane cooperante uccisa
alla famiglia della stessa.
20.2.2015.