Per la traduzione in una lingua diversa dall'Italiano.For translation into a language other than.

Il presente blog è scritto in Italiano, lingua base. Chi desiderasse tradurre in un altra lingua, può avvalersi della opportunità della funzione di "Traduzione", che è riporta nella pagina in fondo al presente blog.

This blog is written in Italian, a language base. Those who wish to translate into another language, may use the opportunity of the function of "Translation", which is reported in the pages.

LIMES, Rivista Italiana di Geopolitica

Rivista LIMES n. 10 del 2021. La Riscoperta del Futuro. Prevedere l'avvenire non si può, si deve. Noi nel mondo del 2051. Progetti w vincoli strategici dei Grandi

Cerca nel blog

martedì 16 giugno 2015

Iniziative per aggiornare le politiche alimentari

Area euro-mediterranea
Sicurezza alimentare e urbanizzazione: le sfide
Lorenzo Kihlgren Grandi, Cecilia Emma Sottilotta
08/06/2015
 più piccolopiù grande
Negli ultimi anni, la sicurezza alimentare intesa come possibilità di accesso fisico ed economico per tutte le persone in ogni momento “ad una quantità di cibo sufficiente, sicuro e nutriente per soddisfare le loro esigenze dietetiche e preferenze alimentari per una vita attiva e sana" (Fao, 1996) è divenuta una sfida particolarmente pressante nell’ambito delle relazioni euro-mediterranee.

A livello regionale (ma anche globale), le sempre più frequenti crisi alimentari, dovute a fattori climatici ma anche a evidenti fallimenti di governance, sono oggi più che mai fonte di instabilità socio-politica: la dipendenza dalle importazioni di derrate alimentari, soprattutto cereali, e la crescente volatilità dei prezzi in questo settore sono certamente da ascrivere tra le cause che hanno contribuito a scatenare la cosiddetta ‘Primavera araba’.

Urbanizzazione crescente
Un aspetto fino ad oggi poco discusso riguarda le implicazioni, in termini di sicurezza alimentare, della tendenza ormai osservabile a livello mondiale verso la crescita delle città in termini geografici e demografici.

Secondo i dati forniti dalle Nazioni Unite, ben il 66% della popolazione mondiale vive oggi in aree urbane - un dato ancor più rilevante se si pensa che, soltanto negli anni ‘50 del secolo scorso, le proporzioni della popolazione rurale e urbana erano invertite.

Si pone dunque il problema di come garantire la sicurezza alimentare in città che crescono velocemente e spesso in assenza di politiche in grado di assicurarne lo sviluppo in maniera armonica ed inclusiva.

L’intero bacino del Mediterraneo è oggi caratterizzato, come molte altre aree del mondo, da un rapido processo di urbanizzazione. Tuttavia, si osservano delle divergenze notevoli tra la sponda nord e quella sud del Mediterraneo in materia di governance locale della sicurezza alimentare.

A fronte di una maggiore vulnerabilità in tale ambito, nei Paesi del Mediterraneo meridionale il contributo delle autorità locali alla formulazione e implementazione di policy politiche a favore della sicurezza alimentare a livello urbano - il cosiddetto approccio territoriale - è molto limitato, in virtù di una lunga e diffusa tradizione di accentramento amministrativo.

Tuttavia, i tempi sembrano oggi maturi perché tale tendenza si inverta e le città assumano un ruolo centrale nell’ottica di un approfondimento dei legami euro-mediterranei sulle questioni di sviluppo sostenibile.

Iniziative per realizzazione politiche alimentari
Vi sono peraltro stati negli ultimi anni alcuni segnali incoraggianti, come ad esempio la convention, sponsorizzata dall’Arab Urban Development Institute e dal Center for Mediterranean Integration della Banca Mondiale, che ha riunito a Rabat nel 2013 i sindaci ed i ministri dell’amministrazione urbana e locale dei Paesi Mena per discutere questioni di governance urbana.

Un impulso fondamentale in tale direzione è stato fornito negli ultimi mesi anche dall’Esposizione Universale di Milano, volano di sensibilizzazione sulle tematiche dell’alimentazione.

Nel settembre 2014 la città che ospita Expo ha infatti dato il via ai lavori dello Urban Food Policy Pact, un percorso di riflessione globale e partecipata sulla realizzazione di politiche alimentari urbane sane, eque e sostenibili.

L’iniziativa milanese - forte della collaborazione di 46 città di tutto il mondo, rappresentative di 150 milioni di abitanti, e di un Comitato scientifico con istituzioni quali Commissione Europea e Fao - si è concretizzata in un documento in cui impegni di natura politica sono affiancati da raccomandazioni tecniche.

Una vasta adesione al Patto da parte dei Sindaci delle città mediterranee potrebbe così contribuire al processo di rafforzamento delle prerogative urbane nella regione e a una conferma della validità dell’approccio territoriale alla sicurezza alimentare.

Si tratta di dinamiche che trovano un’utile sponda nelle iniziative di altri protagonisti nel grande dibattito promosso dall’Esposizione Universale. È il caso di Feeding Knowledge, progetto internazionale di ricerca sulla sicurezza alimentare promosso dal Politecnico di Milano e dall’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (Ciheam-Iamb), tra i cui obiettivi figura la creazione dello Euro-Mediterranean Centre of Knowledge for Food Security.

Completa la scena il Milan Center for Food Law and Politics, centro di documentazione e studio sulle norme e sulle politiche pubbliche in materia di alimentazione, coinvolto nelle due realtà sopra descritte e promotore di un’analisi comparata sulle politiche alimentari urbane e sull’attuazione del diritto al cibo nei Paesi del Mediterraneo.

L’approccio territoriale alle politiche alimentari, nei suoi aspetti pratici e teorici, sembra quindi delinearsi come l’eredità feconda del dibattito internazionale lanciato da Expo. Una dinamica che, se accolta, potrà fornire valide risposte alle sfide della sicurezza alimentare delle città mediterranee, rafforzando al tempo stesso i legami tra le sponde del Bacino.

Lorenzo Kihlgren Grandi lavora presso il Settore Relazioni Internazionali del Comune di Milano ed è impegnato in un doppio dottorato tra Ehess di Parigi e Luiss Guido Carli di Roma; Cecilia Emma Sottilotta ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in teoria politica presso la Luiss Guido Carli difendendo una tesi dedicata al rischio politico per gli investimenti diretti esteri, e insegna attualmente Relazioni Internazionali presso l'Università della Calabria.
- See more at: http://www.affarinternazionali.it/articolo.asp?ID=3091#sthash.wyZytHWB.dpuf

Nessun commento: