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lunedì 30 gennaio 2012

Un Mondo in crisi III

Lo scenario mediorientale.

Andando a vedere più da vicino gli scenari che qualificano la geopolitica 2010, per il Medio Oriente si può dire che la evoluzione delle relazioni politiche tra gli Stati Uniti, Israele ed Iran condizioneranno le relazioni, come già per il 2009, anche per il 2010 e qualche anno a venire.

Si confermano sostanzialmente alcune delle tendenze politiche principali emerse, ossia: il fallimento dei negoziati di Annapolis; l’ascesa della potenza iraniana nella regione mediorientale, sebbene con minor impulso; la convergenza degli interessi nazionali di Israele e dei Paesi arabi nella regione in conseguenza della percezione condivisa della crescente potenza iraniana; infine, e facile essere profeti nel dire che il regime siriano (che attualmente sembra versare in stato di debolezza interna) oscillerà tra la sua alleanza con l’Iran, che dovrebbe continuare almeno per i prossimi anni, e una nuova politica di avvicinamento graduale agli Stati Uniti, alla Francia e ad Israele.

Gli elementi di novità rispetto che si possono ipotizzare per il prossimo futuro sono quattro, ossia: la partecipazione di Hizbullah al Governo libanese; la diminuzione del prezzo internazionale del greggio; la firma dell’accordo sullo status delle forze (SOFA) tra USA e Iraq; e infine la guerra tra Israele e Hamas.

La diminuzione del prezzo internazionale del greggio potrebbe rallentare l’ascesa della potenza regionale iraniana e influenzarne la politica interna, anche se non è chiaro in che misura.

La firma dell’accordo SOFA con gli USA, con la scadenza del mandato ONU avvenuta nel dicembre 2008 e il previsto ritiro delle Forze USA preludono al pieno rientro dell’Iraq nel sistema internazionale, dopo 19 anni di esclusione (iniziata nel 1991 in seguito alla Guerra del Golfo).Questo per evitare sempre più la isolalizzazione dell’Iran e cercando, di farlo partecipe più attivo alla Comunità Internazionale e quindi rendere la vita politica più difficile alle componenti estremistiche interne. Sarà importante, in questo caso, l’interscambio tra l’Europa e l’Iran

Sul fronte islamista, mentre s’indebolisce la spinta del movimento internazionale salafita, l’ascesa al Governo di Hizbullah in Libano rafforza il modello di Stato “nazional-islamista” e di “resistenza” anti-statunitense e anti-israeliana, promosso dall’alleanza Iran-Hizbullah-Hamas e realizzato in tutto o in parte in Libano e nella Striscia di Gaza. In questo senso, l’eventuale sopravvivenza del Governo di Hamas alla guerra contro Israele se si attuerà in vasta, rafforzerà tale modello, mentre la sua eventuale caduta lo indebolirà.

E’ evidente, in questo scenario che Israele e Iran rappresenteranno probabilmente i due centri di potere più influenti della regione per il 2010 e ancora per qualche anno a venire, e l’evoluzione delle relazioni tra Stati Uniti ed Israele, da un parte, e l’Iran dall’altra condizionerà di conseguenza l’evoluzione delle relazioni mediorientali nel loro complesso per questi anno

Centrale rimane in questo scenario, però, il contenzioso sul sospetto programma nucleare iraniano. Dopo il momento di impasse dovute alle elezioni statunitensi (novembre 2008) e in Iran (giugno 2009) i negoziati sono ripresi a Ginevra, che ha portato al via libera da parte del presidente Mahmoud Ahmadinejad alla proposta del 5+1 ; ma lo stesso leader iraniano ha dichiarato che la stipula di un eventuale accordo ufficiale non preluderà in alcun modo alla rinuncia da parte iraniana all’autonomia del compimento del ciclo nucleare completo. Il Presidente francese Nicolas Sarkosy ha accusato l’Iran di avere attualmente in corso un programma di sviluppo di armamenti nucleari, e lo stesso Presidente francese evoca scenari preoccupanti di breve periodo tutt’altro che irrealistici: che fare di fronte al possibile naufragio definitivo delle trattative? Come reagire all’eventualità di una bomba atomica iraniana? Che posizione assumere nel caso di un attacco militare israeliano contro le installazioni nucleari della Repubblica islamica? Il Vicino Oriente andrebbe in ebollizione con derive incontrollate al verificarsi di uno solo di questi eventi? Sono questi gli interrogativi che gettano un ombra ancora più fosca di grave incertezza sulla stabilità di questo scenario, ma non solo, ma anche sulla stabilità euro-atlantica ed internazionale.

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