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lunedì 11 gennaio 2016

RUSSIA: RISCATTO POSSIBILE



La economia russa non può rimanere insensibile alla attuale situazione. Il calo dei prezzi petroliferi e le sanzioni incrociate stanno impattando sul quadro economico russo che d’ora in avanti punterà sui consumi iterni e sugli investimenti. Secondo “Russia Beyond the he headlines” l’nserto preparato e pubblicato da Rossiyskara Gazeta, non solo materie prime da esportare, ma anche consumi ed investimenti da sviluppare saranno i “capstone” della prospettiva economica russa. L’economia russa tenta la strada della diversificazione per reagire alle difficoltà dovute alla recessione in atto. Il crollo dei prezzi petroliferi, ha impattato pesantemente sul paese, che  affida all’export delle commodity una parte importante el proprio PIL. La sensazione diffusa tra gli operatori e che la risalita delle quotazioni non sia dietro l’angolo, ancor più  più lontana dopo la scoperta di un immenso giacimento petrolifero davanti alle coste dell’Egitto da parte ella italiana ENI, che aumenta il numero dei venditori  e sottrae un mercato come quello egiziano che si renderà autornomo.. Oltre a questo è evidente che l’OPEC non appare intenzionato al alzare le quote, e che è in atto la frenata della crescita cinese e la distenzione tra USA e d Iran agevolata dall’accordo sul nucleare; infine non vi sono prospettive che nel breve periodo si superoano le tensioni in Ucraina, che hanno portato alle sanzioni incrociate con l’UE e con l’Occidente in generale.. Proprio questo aspetto, si ossrva a Mosca, che incide sull’impennata dei prezzi che sta caratterizzando l’inflazione , ha portato ad un cambiamento nella produzione di cui poco si è parlato fino a questo momento.. Approvvigionarsi di prodotti, soprattutto cerealicoli ed agroalimentari provenienti da oltre frontiera è sempre più difficoltoso; da qui gli stimoli e le pressioni affinche quanto non si riesce ad avere e manca sia prodotto all’interno della Federazione, Una scelta strategica, destinata a rivestire un ruolo importante nel medio termine una volta che verranno superate le prevedibili difficoltà iniziali

La strada verso la ripresa potrebbe passare anche attraverso una maggiore focalizzazione sugli investimenti pubblici, a cominciare dal nodo infrastrutturale, decisivo per sostenere una crescita sostenibile del paese e convincere gli investitori stranieri  a creare stabilimenti produttivi della Federazione. Lo sforzo in atto non è semplice ed il risultato non appare scontato, ma si confida che il processo si sia messo in moto in modo tale da perseverare che i 2016 sia veramente l’anno della ripresa.


In pratica il Cremlino sta studiando una “exit strategy” pe superare la doppia minaccia del crollo dei prezzi del petrolio e del gas naturale, vera trappola in cui la Russia è caduta, quella della “monoproduzione”, e delle sanzioni non preiste a segutio della crisi Ucraina che sta facendo pagare alla Federazione un prezzo non preventivato e forse troppo alto.

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