mercoledì 20 dicembre 2023
domenica 10 dicembre 2023
mercoledì 29 novembre 2023
Fine del Trattato INF e stabilità strategica
Antonio Trogu
Con
la denuncia del trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces) e’
stata inflitto un ulteriore colpo all’architettura di sicurezza e stabilità
internazionale instaurata all’indomani della Guerra Fredda. In effetti il
trattato INF è, o meglio era, uno di quei grandi trattati che
sanciscono la stabilità strategica e sono rarissimi i casi di una loro
denuncia.
Il
Trattato Inf costituì uno dei principali fattori
che condussero al superamento della Guerra Fredda. Nonostante l’INF fosse
un trattato bilaterale, esso ebbe un impatto decisivo sulla sicurezza mondiale.
Negli anni Settanta con l’iniziò della costruzione di un arsenale di missili a
medio-lunga gittata da parte dell’Unione Sovietica la dipendenza dell’Europa
Occidentale dalla deterrenza estesa statunitense aumentò considerevolmente.
Seguendo la logica della deterrenza, gli USA dispiegarono così un numero
ragguardevole di missili nucleari su territorio europeo, avvalendosi del
sistema NATO. Al fine di porre un limite alla costosa corsa agli armamenti in
Europa, le due superpotenze si trovarono a dover convergere sulla necessità di
stabilire un sistema di controllo reciproco. Venne stipulato nel 1987 a
conclusione della cosiddetta ‘crisi degli euromissili’ originariamente
stanziati dall’Unione Sovietica in Europa orientale, cui la Nato rispose con la
decisione di spiegare missili nucleari in quattro Paesi europei tra cui
l’Italia (nella base di Comiso in Sicilia).
Una
lunga trattativa durata otto anni condusse all’insperata conclusione di un
accordo tra Stati Uniti e Unione Sovietica sulla proibizione totale di tale
categoria di vettori nucleari e la loro distruzione sotto verifica
internazionale, il trattato fu firmato dall’allora presidente degli Stati Uniti
Ronald Reagan e dal leader sovietico Mikhail Gorbacev, un successo senza
precedenti che ora rischia di essere gettato alle ortiche. I problemi
sono iniziati già a partire dal 2014, quando gli USA hanno accusato la Russia
di aver violato le disposizioni del trattato. Queste accuse non hanno mai
trovato una soluzione in forma negoziale e, dopo aspre vicissitudini, hanno
invece condotto alla fine del trattato.
Secondo
gli Usa la Russia avrebbe ricominciato già da tempo a produrre i missili
9M729, ovvero missili nucleari a medio raggio che possono essere lanciati da
terra. Secondo gli Stati Uniti, il missile da crociera a propellente solido
9M729 Novator (SSC-8) con un’autonomia stimata di 5500 km è attualmente
impiegato, assieme a missili da crociera, nel sistema Iskander-K [1]. Se così fosse, il Novator violerebbe i
trattati INF e se venisse lanciato da Mosca potrebbe colpire tutta l’Europa
occidentale. Dalla Siberia avrebbe nel raggio la costa occidentale degli Stati
Uniti. Le brigate missilistiche Iskander sono schierate nella Transbaikalia,
nella regione di Leningrado, nel sud della Russia, in Siria ed a Kaliningrad.
La
Russia, che ha confermato l’esistenza del missile nel novembre 2018,
afferma invece che con una gittata di 480 km il missile 9M729 non viola il
Trattato INF . Il 9M729 Novator è stato equipaggiato con una testata più
potente ed un sistema di guida più efficiente del 9M728 e ciò conferisce al
sistema d’arma una maggiore precisione nel colpire il bersaglio. Il Ministero
della Difesa russo ha rilevato che i missili sono riforniti in fabbrica e
consegnati pronti al lancio, con autonomia limitata dai requisiti del Trattato
INF.
Secondo
Mosca sono i siti di difesa antimissile terrestri Aegis Ashore[2] in Polonia e Romania che
costituiscono una violazione americana del Trattato INF. Lo scudo europeo
sarebbe in grado di sconvolgere la stabilità strategica in quanto non si
tratterebbe di un sistema difensivo, ma parte di un asset nucleare strategico
avanzato in Europa orientale.
Per
i russi, la natura polifunzionale del Vertical Launching System MK-41
rappresenta una chiara violazione del Trattato sulle forze nucleari a raggio
intermedio (INF). Inoltre la Russia ritiene che il programma Prompt Global
Strike in fase di sviluppo negli Stati Uniti, sistema d’arma convenzionale in
grado di colpire obiettivi in tutto il mondo in meno di un’ora con precisione
micidiale, va contro il Trattato INF che vieta lo sviluppo di missili con una
gittata compresa tra i 500 ed i 5500km.
Un
fattore significativo dell’uscita degli USA dall’INF, a detta dell’allora
Presidente Trump, riguardava la Cina che è invece libera di sviluppare i
missili proibiti dall’accordo perché non ne fa parte, mettendo gli Stati Uniti
in una posizione di svantaggio. La Cina non ha mai aderito al trattato che la
costringerebbe a distruggere quasi tutti i suoi missili, le armi che le
consentono di dettare legge sul Pacifico e minacciare il potere americano nella
regione. Infatti Pechino può installare sul proprio territorio missili a
gittata medio-breve in grado di colpire gli alleati degli Stati Uniti nella
regione e la base americana di Guam, nel Pacifico occidentale. Inoltre i
missili a breve gittata rappresentano anche un deterrente notevole nei
confronti delle aspirazioni indipendentistiche di Taiwan.
Secondo
quanto dichiarato dal direttore generale del dipartimento controllo armamenti
del Ministero degli Esteri cinese, nonostante questa ferma posizione, la Cina
resta coinvolta nei processi di disarmo e controllo degli armamenti: ad esempio
ha citato il Comprehensive Test Ban Treaty (Ctbt) [3], il trattato sul divieto totale di test
nucleari a cui Pechino ha partecipato affinché si arrivasse a conclusione,
nonché la convenzione sulle armi biologiche e chimiche (la Cwc). Ma la Cina non
ha mai ratificato il Ctbt.
Per
quanto riguarda l’Europa è apparsa divisa sin dall’inizio sulla decisione USA
di uscire dal trattato INF, salvo accettarla, nei fatti, senza particolari
reazioni. La NATO, oltre a impegnarsi a mantenere un deterrente nucleare
«safe, secure and effective», ha deciso di focalizzare la sua risposta
sul rafforzamento dell’attività di intelligence, sorveglianza e ricognizione,
delle capacità di difesa aerea e antimissile e delle capacità militari
convenzionali. Ma un potenziamento del dispositivo militare alleato nei Paesi
dell’Europa centro-orientale rischia di alimentare il contrasto con la Russia
che, come gia’ osservato, nel sistema Aegis Ashore e nella sua
presunta capacità dual use convenzionale/nucleare vede la vera
ragione della crisi del trattato INF.
Dopo
che sia Mosca che Washington si sono ritirate dal Trattato sulle forze nucleari
a raggio intermedio del 1987 nel 2019, New START è l’unico accordo sul
controllo degli armamenti nucleari rimasto tra i due paesi. Il New Start è
rimasto l’unico trattato in corso che riesce a limitare le forze nucleari
russe, oltre a rappresentare un’ancora di salvataggio per la stabilità
strategica tra le due Nazioni.
Prima
della scadenza del trattato il parlamento russo ha approvato e il presidente
russo Vladimir Putin ha firmato la legge per estendere per cinque anni il New
Start: i legislatori russi, con un’azione accelerata arrivata pochi giorni
prima della scadenza, hanno approvato l’estensione dell’ultimo trattato sul
controllo degli armamenti nucleare Russia-USA rimasto. Il Cremlino ha detto di
aver accettato di completare le necessarie procedure di estensione in breve
tempo.
Il
rinnovo per cinque anni del trattato New Start, stabilisce dei tetti
concordati per le testate nucleari ed i vettori strategici delle due potenze.
La proroga di cinque anni, che è quella massima prevista dal trattato,
darà il tempo per negoziare ulteriori riduzioni che potrebbero questa
volta anche includere altri Paesi detentori di armi nucleari.
Nel
dettaglio, l’accordo prevede sostanziosi tagli, secondo il testo ufficiale
concordato dalle due superpotenze, Stati Uniti e Russia dovranno rispettare il
limite di 700 missili, 1.550 testate e 800 lanciatori.
L’accordo
consente inoltre di effettuare 18 ispezioni in loco ogni anno che permettono a
ciascuna parte di tenere d’occhio le capacità degli altri.
La
posizione UE si evince dal COMUNICATO STAMPA 65/21 del 3.2.2021
Proroga
del nuovo START: dichiarazione dell’alto rappresentante a nome dell’Unione
europea
L’UE accoglie con favore l’accordo
raggiunto tra gli Stati Uniti e la Federazione russa sulla proroga del nuovo
trattato START per altri cinque anni.
L’UE attribuisce la massima
importanza al nuovo trattato START e lo considera un contributo fondamentale
alla sicurezza internazionale ed europea. La riduzione degli arsenali nucleari
strategici dispiegati, prevista dal nuovo trattato START e rafforzata in
particolare dal relativo meccanismo di verifica rigorosa, contribuisce
all’attuazione dell’articolo VI del TNP attraverso la riduzione complessiva
delle scorte mondiali di armi nucleari dispiegate. Aumentando la prevedibilità
e la fiducia reciproca tra i due maggiori Stati dotati di armi nucleari, il
trattato limita la concorrenza strategica e aumenta la stabilità strategica.
L’UE sottolinea la necessità di
preservare e sviluppare ulteriormente i processi generali di controllo degli
armamenti, di disarmo e di non proliferazione. Nel rammentare gli obblighi
derivanti dall’articolo VI del TNP per tutti gli Stati dotati di armi nucleari,
sottolineiamo che i due Stati dotati di armi nucleari con il più vasto arsenale
sono investiti di una particolare responsabilità in materia di controllo degli
armamenti e disarmo nucleare. Li esortiamo a intraprendere ulteriori riduzioni
dei loro arsenali – comprese le armi nucleari strategiche e non strategiche,
dispiegate e non dispiegate – e a proseguire le discussioni sul rafforzamento
della fiducia, la trasparenza, la riduzione dei rischi, incluse le misure di
riduzione del rischio strategico e nucleare, nonché le attività di verifica,
gettando le basi per futuri accordi e relazioni sul controllo degli armamenti
ancora più solidi. A tale riguardo, l’UE accoglie con favore la maggiore
trasparenza dimostrata da alcuni Stati dotati di armi nucleari relativamente
alle loro dottrine e alle armi nucleari di cui dispongono e invita gli altri
paesi a fare altrettanto.
Per
quanto riguarda la Cina, questa non intende partecipare all’accordo e
sostiene che il suo è un piccolo arsenale, incomparabile con quello di Russia e
Usa. Pechino ha dichiarato di essere disponibile a entrare in un accordo del
genere solo quando Mosca e Washington avranno ridotto il numero di testate al
livello di quello cinese. In pratica per arrivare alla parità nucleare fra
le tre potenze, Washington e Mosca dovrebbero diminuire il loro arsenale del
90%. La Russia auspica l’adesione di tutti gli Stati con armi nucleari a un New
Start allargato ma ha anche detto più volte che non intende mettere pressione a
Pechino. Il Cremlino è in cattivi rapporti con gli Usa e l’Unione europea: la
partnership strategica con il gigante asiatico gli serve per bilanciare
l’ostilità del campo occidentale.
La
Cina non ha intenzione di rallentare la propria corsa egemonica, limitandosi in
trattati limitanti e limitativi che avrebbero gravi ripercussioni sul
potenziamento dell’arsenale nazionale. Lo scenario più probabile, potrebbe
essere, come riportato recentemente dal quotidiano del Partito
Comunista Cinese una espansione in tempi rapidi dell’arsenale atomico a mille
testate, come deterrente “per frenare le ambizioni strategiche degli Stati
Uniti”.
Cosa
aspettarsi allora dalla proroga del New Start limitato a USA e Russia
considerando che e’ comunque un accordo che tende a
garantire equilibri nucleari e geostrategici. Stati Uniti e Russia che
sono al primo e al secondo posto in termini di volume degli arsenali
atomici, rinnovando il trattato si impegnano a ridurre la propria
disponibilità di armi nucleari e questo e’ comunque un aspetto positivo. Non si
puo’ però sottacere che comunque Cina, India, Israele, Iran e Corea de Nord,
che hanno sviluppato missili INF poiché il trattato vincolava soltanto le due
superpotenze, non sono interessati ad una versione multilaterale per il futuro
del controllo dei missili nucleari a medio-lungo raggio.
In conclusione dal 2 agosto 2019 il Trattato
INF è ufficialmente ”morto”, e questo contribuisce in maniera drammatica alla
crisi dell’attuale sistema di controllo degli armamenti e rischia di innescare
una nuova corsa agli armamenti, oggi ancora più pericolosa per il crescente
sviluppo e l’introduzione su larga scala di nuovi tipi di tecnologie militari
(missili ipersonici, difese antimissile, attacchi cibernetici, tecnologie di
Intelligenza Artificiale, armi autonome).
[1] Iskander è
un complesso missilistico operativo e tattico russo ideato per neutralizzare
meccanismi di difesa, posti di comando e hub di comunicazione, aeroporti e fortificazioni
avversarie.
[2] Aegis
Ashore è la variante terrestre del sistema di armi Aegis della Marina. Ogni
sito Aegis Ashore include tre tubi MK 41 VLS con otto celle ciascuno per un
totale di 24 intercettori per sito.
[3] Il
CTBT vieta qualsiasi esplosione di test di armi nucleari o qualsiasi altra
esplosione nucleare. Il Trattato comprende un protocollo in tre parti:
Parte I che descrive in dettaglio il Sistema internazionale di monitoraggio
(IMS); Parte II sulle ispezioni in loco (OSI); e Parte III sulle misure di
rafforzamento della fiducia (CBM).
lunedì 20 novembre 2023
venerdì 10 novembre 2023
ALBO D'ORO NAZIONALE DEI DECORATI ITALIANI E STRANIERI DAL 1793 AD OGGI ANNESSO 1 NOVEMBRE 2023
ANNESSO
A:
BOLLETTINO
NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE
Situazione
bimestrale dello stato di sviluppo, approntamento e finalizzazione de:
ALBO
D’ORO NAZIONALE DEI DECORATI ITALIANI E STRANIERI DAL 1793 AD OGGI
Email:
albodoro@istitutonastroazzurro.org
ANNO
I, N. 4, Settembre – Ottobre 2023, 1 novembre 2023
I/4/075. La
decodificazione di questi numeri è la seguente: I anno di edizione dell’annesso,
1 il mese di edizione di INFOCESVAM –ANNESSO ALBO D’ORO, 01, il numero della
comunicazione dal numero 1 ad oggi, riferita ad ogni Federazione/Provincia
citata o altra notizia. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di
informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione del ALBO D’ORO
NAZIONALE DEI DECORATI ITALIANI E STRANIERI DAL 1793 AD OGGI”. Questo ANNESSO
trova come naturale complemento la piattaforma www.cesvam.org.
I/4/076. I campi di
inserimento sono obbligatori e non obbligatori. Quelli obbligatori devono
essere per forza compilati. Qualora la fonte non indica il dato inserire “non
disponibile”. In ogni caso evitare di fare ricerche o altro per evitare perdite
di tempo
1/4/077. Elenco delle
fonti. 1.Albo d’Oro a Stampa disponibile, 2. Bibliografia di pertinenza, 3.
Archivio di Stato Foglio matricolare o Stato di Servizio, 4.Bollettino
Ufficiale dello Stato, 5. Gazzetta Ufficiale.
I/4/078. Provincia di
Firenze. Alla data odierna l’Albo d’Oro
di Firenze a stampa (oltre 5000
Decorati) è terminato. A fine novembre si procederà alla estrazione dei dati
per il controllo e ulteriore inserimenti
I/4/079. Provincia di
Torino. Carlo Maria Magnani ha inserito 3081 Decorati appartenenti alla Lettera
dalla A alla M. per un totale di 3081
I/4/080. Albo d’Oro.
Sardegna. Provincia di Iglesias Alla data Odierna sono stati inseriti 254
Decorati.
I/4/071. Acquisto di un
Scanner OCR da tavolo. E’ allo studio la possibilità di acquisto per
incrementare il tasso di inserimento dei Decorati.
I/4/072. Provincia di
Catania Il Dott. Davide Truscello ha assunto l’onere di inserimento. Alla data
odierna sono stati inseriti 203 Decorati.
I/4/073. Utenti già
indicati Sig. Coltrinari e Orioli e le Sig.re, Bottoni, Tomassini, Monteverde,
Mastrantonio. Le predette persone svolgeranno attività di tutoraggio per i
nuovi Utenti. Questi hanno iniziato la loro attività sono CM Magnani, G
Baldelli, M. Vignola, A, Biasiolo, O Biribicchi, F. Lombardelli, R Olevano. Nel
periodo considerato si sono aggiunti M Montagnani, G. Madeddu, A. Trogu, L
Marsibilio, M.L. Suprani, C. Ciocca, F. Atanasio, A. Vido, S. Pirolozzi, N.
Paganelli, A. Mattioli, D. Truscello, R. Meloni, S Bodini.
I/4/074. Albo d’Oro
Nazionale. Federazione di Pesaro - Urbino.
Testo base “Decorati al Valor Militare della Provincia di Pesaro Urbino.
Edizione 1984. Inserimento a partire da marzo 2023. Utente Dott. Roberto
Olevano. Al momento si è arrivati a tutta la lettera S. per un totale di 427
Decorati Si calcola che il lavoro sarà
finito per la metà di novembre 2023
I/4/75. Inserimento.
Provincia di Salerno. Studio ed analisi dei decorati di questa provincia. Esiste
un Annuario. Sarà incaricato per l’inserimento il Dott. Sergio Pirolozzi. Da
ottobre l’inserimento è demandato a Coltrinari o altri per attività di lavoro
di Pirolozzi. Alla data odierna inseriti 248 Decorati
I/4/076. Provincia di
Imperia. Testo base “Albo d’Oro della
Provincia di Imperia. II Aggiornamento1998.Confermato Inserimento a partire da
marzo 2023. Utente Dott. Manuel Vignola, che assume anche la veste di Tutor per
la Federazione di Genova, con il Presidente della quale sono in corso contatti.
La Liguria ha attivi inserimento per Savona, Imperia e Genova. Alla data
odierna inseriti 288 Decorati
I/4/77. Inserimento. Provincia di Terni. Esiste un
Annuario. Utente G. R Baldelli. Al 30 aprile sono stati inseriti 260 Decorati.
Nel mese di maggio passato incarico al Sig Quintili Roberto. Decorati inserito
742
I/4/078. Procedura Google
Lens. Il Dott. Orioli ha predisposto questa procedura con applicazione su
cellulare. Consiste nella possibilità OCR di fotografare scritti su word. Poi
inviare al testo e quindi con il copia incolla riportare il Testo su Albo
d’Oro. Rappresenta uno strumento per abbreviare l’inserimento delle
motivazioni. Ogni utente è consigliato di adottare questa applicazione per
abbreviare i tempi di inserimento
1/4/079 Nel periodo di gennaio-novembre
2023 gli inserimenti sono stati: Tomasini (2403), Mastrantonio (1206),
Monteverde (1781) Coltrinari (309), Bottoni (1987). Coltrinari (204) Decorati
Collettivi. Un apposito quadro fornirà dal 1 gennaio 2024 i dati di inserimento
per mese.
I/4/080. Provincia di
Forlì. Studio ed analisi dei decorati di questa provincia. Esiste un Annuario.
Incaricata per l’inserimento la Dott.ssa Maria Luisa Suprani Quezioli. Alla data
odierna sono stati inseriti 508 Decorati
1/4/081.Il Sig Roberto
Orioli nella prima decade di novembre fornirà ogni dato per acquisire la
procedura di Export al fine di avere i
dati per provincia su Foglio Exelles. Tale procedura permetterà di iniziare la
revisione degli inserimenti
1/4/082 Provincia di
Ancona. Utente Dott. Massimo Coltrinari. Sono stati inseriti 784. Trovata una
ulteriore fronte che va ad integrare quella esistente. In corso l’inserimento
dei nuovi decorati
1/4/083 Provincia di
Pisa. Tramite il presidente di Federazione Alberto Andreoli si è entrati in
contatto con il Sig. Mattioli che si è offerto di inserire i dati. Dal mese di
novembre p.v. inizierà inserimento dati per questa provincia.
1/4/084 Provincia di
Pordenone. L’onere di inserimento è stato assunto dalla Dott. Monica Apostoli
sulla base dell’Albo d’Oro della Provincia esistente presso la Federazione di
Pordenone.
1/4/085 Provincia di
Macerata. Tramite il presidente di Federazione Mario Atzeni, si è entrati in
contatto con il Sig. Carlo Anconetani di Recanati; questi ha fornito l’Albo
d’Oro della provincia di Macerata. Inoltre è in contatto con il Sig. Borroni
Barbera di Potenza Picena storico e
esperto.
1/4/086 Provincia di
Biella. La Sig. Bottoni ha terminato l’inserimento di tutti i Decorati della
fonte disponibile. Attendere acquisizione della procedura Export
1/4/097 Il Giorno 17
Novembre 2023 presso la Sede Nazionale a Roma (Piazza Galeno 1) alle ore 11.00
si terra una riunione di tutti i diretti interessati alla creazione dell’Albo
d’Oro Nazionale. Dettaglio e programmi sulle consuete filiere del CESVAM
1/4/088. Provincia di
Messina. L’onere di inserimento è stato assunto dal Dott Davide Truscello, al
termine degli inserimenti della provincia di Catania
1/4/089. Provincia di
Cremona. Attivata la collaborazione per l’Albo d’Oro con la Presidenza
Provinciale. La Dott. Paola Bosio ha dato la sua adesione a partecipare al
progetto.
1/4/090 Decorati di Casa
Savoia. Sono Stati inseriti i componenti di Casa Savoia fino al 1933. Fonte
Albo d’Oro Torino
1/4/091 Soci Collettivi.
E’ in corso l’inserimento delle Decorazioni di tutti i Reggimenti di Fanteria
che sono stati decorati nel corso della Grande guerra. Alla data odierna sono
stati inseriti. Dei 335 Reggimenti Decorati ne sono stati inseriti 25
1/4/092. Milizia
Volontaria per la Sicurezza Nazionale. E’ stato acquisito il volume per
l’inserimento delle Decorazione concesse ai Labari dal 1923 al 1943.
L’inserimento inizierà nella ultima decade di Novembre2023
1/4/093. Provincia di
Brescia. Alla data odierna sono stati inseriti 740 Decorati Utente Prof.ssa
Alessia Biasiolo
1/4/094 MOVM dal 1946 al
202. Prosegue l’inserimento dei Decorati MOVM
nell’arco di tempo considerato. Utente gen Antonio Trogu. Alla data
odierna sono inseriti 30 Decorati
1/4/095. Quadro
Controllo. I dati statistici dei Decorati saranno di due specie: 1. Il Numero
dei Decorati, 2. Numero delle Decorazioni.
1/4/096 Provincia di
Ascoli Piceno. Si è sempre alla ricerca di fonti a stampa riguardanti questa
provincia.
1/4/097. Provincia di
Viterbo. Il Col Osvaldo Biribicchi ha iniziato la ricerca di un Albo d’Oro per
questa Provincia. In contemporanea ha iniziato ricerche presso l’Archivio di
Stato di Viterbo per l’acquisizione dei dati di base.
1/4/098. Provincia di
Belluno. Acquisita la versione pdf dei Decorati della provincia. Ipotesi di
pubblicazione attraverso la versione CESVAM Papers.
1/4/099 Alla data del 1
novembre 2023 gli inserimenti totali sono stati 14.483.
I/4/100 - – Prossimo
INFOCESVAM – ANNESSO PER ALBO D’ORO sarà pubblicato il 1 Gennaio 2024. I precedenti
numeri di Infocesvam (dal gennaio 2023) ANNESSO
sono, pubblicati su
www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM e
sui blog: www.associazionismomilitare
e su www.valoremilitare.org.
martedì 31 ottobre 2023
INFOCESVAM. BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTROSTUDI SUL VALORE MILITARE 1 NOVEMBRE 2023
INFOCESVAM
BOLLETTINO
NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE
centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org
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ANNO X, 45/46 N. 5, Settembre -
Ottobre 2023, 1 novembre 2023
X/5/751 La
decodificazione di questi numeri è la seguente: X anno di edizione, il mese di
edizione di INFOCESVAM, 7751 il numero della comunicazione dal numero 1 ad
oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga
omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del
Nastro Azzurro. Inoltre dal gennaio 2023 ha assunto anche la funzione di
aggiornamento delle attività di implementazione dell’Archivio Digitale Albo
d’Oro Nazionale Dei Decorati al Valor Militare. L’ultima indicazione aggiorna o
annulla la precedente riguardante lo stesso argomento. Questo numero è
principalmente dedicato all’aggiornamento dei progetti in corso ed alla
accessibilità ai Blog Storici collegati.
X/5/752 Progetto 2017/2
Capire la Grande Guerra. Concluso. Sono stati pubblicati tre volumi (13, n.14,
n.15) La serie di tre volumi è disponibile alle Federazioni che ne fanno
richiesta, salvo rimborso spese postali.
(info:segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org
X/5/753 E’ allo studio la fattibilità di creare uno
spazio video sul canale You Tube dedicato due volte alla settimana alla
presentazione delle attività editoriali
del CESVAM. L’inizio dovrebbe avvenire nel mese di gennaio p.v.
X/5/754. QUADERNI ON
LINE, espressione in rete della rivista QUADERNI, edizione a stampa, ospitata
su www.valoremilitare,blogspot.com.
Alla data del 30 ottobre 2023 i contatti totale sono stati 153575, quelli
dell’ultimo mese, 1342, la media dei contatti è di circa 2000/2300 al mese.
X/5/755 Progetto 2022/1
Libano. A 40 anni dalla prima esperienza fuori area. Il manoscritto 1 è stato
approntato il manoscritto 5.
X/5/756 Blog Storici.
Aggiornamento Sinossi Master. www.storiainlaboratorio.blogspot.com.
Cadenza decadale. Alla data del 30 giugno 2023 contatti totali “ab inizio”
52894, contatti giugno 2023: 3781; media mensile 300/400. Post pubblicati 451.
Blog di riferimento per le pubblicazionidi carattere storico
X/5/757.Progetto 2022/2.
Incrementazione del Museo di Salò. Dato che il Museo dell’Istituto è passato
sotto la gestione diretta del Comune di Salò il Progetto è stato
rimodulato con iniziative riguardanti il
Centenario del Nastro Azzurro. Vds Progetto Centenario 2022/2023/3.
X/5/758 Progetto 2019/2
Le Vicende dei Militari Italian in Russia 1941-1953. È stato pubblicato il
primo volume dalla serie. Il Volume 2 ed il Volume 3 sono terminati come
manoscritto n. 5. Si conferma che non avendo la disponibilità della Tipografia
della Casa Editrice, la fase di editing è posticipata
X/5/759 Blog Storici.
Aggiornamento Sinossi Master. www.prigionia.blogspot.com.
Cadenza decadale. Alla data del 30 giugno 2023 contatti totali “ab inizio”
63742, contatti giugno 2023: 956; media mensile 343. Post pubblicati 410. Blog
di riferimento per i temi riguardanti il combattente disarmato solo per periodi
di guerra dichiarata.
X/5/760 Progetto
2022/2023/3. Progetto del Centenario. Sono state previste ricerche e
realizzazioni riguardanti L’Istituto del Nastro Azzurro in Italia e nel Mondo;
Ettore Viola, e i 100 anni di vita dell’Istituto. Inoltre è previsto un
Manifesto su 16 facciate che esplicano la realtà dell’Istituto
X/5/761. Blog Storici.
Aggiornamento Sinossi Master. www.lagrandeguerra.2014-1918.blogspot.com.
Cadenza decadale. Alla data del 30 giugno 2023 contatti totali “ab inizio”
1769, contatti giugno 2023: 4; media mensile 10. Post pubblicati 218. Blog di
riferimento per i temi riguardante il primo conflitto mondiale
X/5/762. Progetto 2023/1 Albo
d’Oro Nazionale- Vds Annesso
X/5/763 Progetto 2020/1
“La prigionia Italiana in mano britannica Kenya. Il Volume è nella fase di
manoscritto 4. Si prevede che per
settembre p.v. si completa il manoscritto 5 Riserva di avviare la Fase di
editing
X/5/764, Blog Storici.
Aggiornamento Sinossi Master. www.uniformologia.blogspot.com.
Cadenza decadale. Alla data del 30 giugno 2023 contatti totali “ab inizio”
102124, contatti giugno 2023: 3407; media mensile 549. Post pubblicati 417.
Blog di riferimento per fornire elementi di conoscenza del costume militare
X/5/765. La Sessione di
Laurea Anno Accademico 22/23 per il Master di 1° Livello in Storia Militare
Contemporanea dal 1792 al 1960 è fissata il giorno 30 novembre 2023 .info.
www.unicusano.it/master
X/5/766 Progetto 2020/2
Le Riforme Militari tra il 1919 ed il 1919. Sono stati pubblicati Tre volumi
che sono disponibili a richiesta, e come prassi, saranno inviati gratuitamente,
salvo rimborso delle spese postali. Il Volume dedicato agli ordinamenti dal
1940 al 1946 ha assunto questa articolazione dopo la fase del manoscritto n. 3 UN VENTENNIO DI PREPARAZIONE ED UNA
CONCLUSIONE AMARA.VOLUME
1: Gli Ordinamenti del
Regio Esercito predisposti tra le due guerre. 1919 -1939: VOLUME 1 – Tomo I
Testo; Gli Ordinamenti del Regio Esercito predisposti tra le due guerre.
1919 -1939: VOLUME 1 – Tomo II Documenti: VOLUME 2 Gli Organici del Regio
Esercito dal 10 giugno 1940 al 2 giugno 1946,
La Prova dei Fatti. Dal 10 giugno 1940 al 25 luglio 1943 VOLUME 2 – Tomo I Testo Gli Organici del Regio Esercito
dal 10 giugno 1940 al 2 giugno 1946: La Prova dei Fatti. Dal 25 luglio 1943 al
2 giugno 1946 VOLUME 2 – Tomo II Testo,
Gli Organici del Regio Esercito dal 10 giugno 1940 al 2 giugno 1946, VOLUME 2
– Tomo III Documenti, Gli Organici del
Regio Esercito dal 10 giugno 1940 al 2 giugno 1946, VOLUME 2 – Tomo IV Documenti
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venerdì 20 ottobre 2023
I Curdi e le loro aspirazioni
Kurdistan:
Rojava lo «Stato» dei Curdi Siriani
di
Antonio
Trogu
28
agosto 2023
Analisi e considerazioni sono su www.coltrinariatlantemediooriente.blogspot.com in data 31 ottobre 2023 a cui si rimanda
lunedì 9 ottobre 2023
Public Choice e Visione strategica
Ten. cpl. Art Pe. Sergio Benedetto Sabetta
Nel determinare il rapporto tra singole scelte e politiche pubbliche si
parte dal presupposto del singolo quale essere economico, teso alla
massimizzazione della propria utilità, per studiare come le preferenze
individuali si trasformino in scelte pubbliche.
Gli attori
coinvolti nel processo decisionale sono: gli
elettori, gli eletti, i funzionari
pubblici, i partiti politici e i gruppi di pressione. Ciascun attore
persegue obiettivi distinti, secondo proprie logiche.
La funzione
di utilità degli elettori è riferita alla quantità di beni e servizi
acquisibili, per questo hanno a disposizione oltre al voto i movimenti di
pressione, di protesta e la possibilità di spostarsi nella giurisdizione di
spesa preferita, mentre il politico agisce per la rielezione e in questo tende
a massimizzare i voti avvicinandosi all’elettorato mediano.
Da queste
semplici premesse si intuisce la complessità del processo decisionale in tema
ambientale, se solo si tengono presenti gli effetti collettivi dell’esternalità
e le relative azioni in spesa pubblica, determinazioni di criteri standard e
forniture di beni.
Dobbiamo
inoltre considerare i diversi livelli di decisione che vengono ad interagire,
sia a livello locale che statale e sovranazionale.
La regola
dell’unanimità sarebbe la migliore nel raggiungere un’allocazione delle risorse
pareto-efficiente, tuttavia questa nella sua possibile realizzazione è
strettamente legata all’ampiezza della collettività, diventando sempre più
difficile con l’allargarsi della base decisionale, in cui prevalgono, tra
l’altro, comportamenti strategici.
Anche la
regola della maggioranza qualificata presenta l’inconveniente di lunghe
trattative, tanto maggiori e difficili quanto più è elevata la maggioranza
richiesta, inoltre la natura di bene pubblico di molte risorse ambientali può
spingere una minoranza interessata e compatta a indurre una maggioranza
scarsamente interessata su alternative meno efficienti, classico il problema
del climate change.
Se è chiaro
il vantaggio derivante dalla scelta secondo il principio dell’unanimità, come
evidenziato da Knut Wickell (1986) con l’imposta di scopo
per il finanziamento di ciascun bene pubblico (nuovo principio della tassazione),
vi è tuttavia il problema della corretta indicazione delle preferenze
individuali, prevalendo comportamenti opportunistici.
Diventa
quindi non utilizzabile l’introduzione del sistema dei prezzi, proprio del
mercato privato, nella scelta delle possibili opzioni secondo il metodo
dell’equilibrio di Lindhal (prezzo-imposta).
Considerando
che maggiore è la percentuale di voti richiesti e più ci si avvicina alle
condizioni di efficienza paretiana, ma altrettanto aumentano i costi, occorre
determinare un trade-off tra i due termini.
Secondo la
regola di Buchanan e Tullock (1962)
la percentuale di votanti costituente la maggioranza ottimale è il punto in cui
la somma dei costi esterni e dei costi della decisione raggiunge il minimo,
naturalmente la regola ottima cambierà a seconda dei casi, essendo che costi
esterni variano con la natura delle decisioni e le caratteristiche sociali
della collettività interessata.
Risulta
pertanto un grosso ostacolo per il modello teorico di Buchanan e Tullock la
conoscenza delle funzioni di costo, tuttavia tale modello ha il merito di avere
evidenziato il problema dei costi relativi a ciascuna regola.
Occorre
quindi distinguere tra scelte costituzionali e non costituzionali, dove per il
primo occorre una maggioranza tendente all’unanimità, mentre nel voto a
maggioranza il risultato tende alle preferenze dell’elettore mediano, vi è
comunque il problema di conoscere i fattori che determinano tali preferenze.
Tuttavia non
sempre il voto a maggioranza favorisce il raggiungimento di una decisione
stabile (paradosso del voto a maggioranza), indipendentemente dall’ordine in
cui sono poste a votazione le alternative se si è in presenza di alternative
estreme.
Inoltre
quando le scelte riguardano più beni pubblici o diversi progetti si possono
verificare maggioranze cicliche, lo stesso dicasi in presenza di questioni
redistributive.
La regola
della maggioranza, se da una parte permette una scelta tra diverse alternative,
dall’altra non permette di rilevare l’intensità delle preferenze, così che una
maggioranza poco interessata può imporsi su una minoranza molto interessata
alla scelta.
Si è pensato
di ricorrere al meccanismo del voto a punteggi ma questo favorisce i
comportamenti strategici allontananti dall’ottimo paretiano, il problema delle
intensità delle preferenze è stato risolto con il ricorso al commercio dei voti
(Logrolling).
Qui vi è un
vicendevole appoggio a seconda del problema in discussione, tuttavia se questo
permette di considerare l’intensità delle preferenze, facilita anche il
prevalere degli interessi particolari con il ridurre il benessere della
collettività.
Si dimostra
veritiero il teorema dell’impossibilità di Arrow (1951) per cui è impossibile definire una
regola di scelta collettiva che soddisfi tutte le seguenti proprietà:
1. Principio di Pareto;
2. Indipendenza da alternative irrilevanti;
3. Dominio non ristretto e non dittatoriale.
Emergono quindi chiaramente le forti
spinte lobbistiche che in molti casi stanno alla base di alcune scelte economiche,
anche ambientali, sia negli interventi in
politica estera che sul territorio, come sulla mobilità o più semplicemente sul cibo e sull’energia,
spinte che rientrano in una visione strategica.
Colossali interessi che possono
spingere attraverso campagne mediatiche verso falsi scopi, dissipando risorse e
tempo, provocando magari ulteriori danni.
Walter Lippman afferma
che la teoria democratica nell’allargare il diritto di voto diventa una
costruzione fondata sulla sabbia essendo i cittadini immaturi, l’unica possibilità
è un “ufficio di intelligenza ( …)
gestito solo da una classe specializzata” che nel perseguire gli interessi comuni eluda “in larga parte l’opinione pubblica” ( F. Petroni, Disincanto
americano,109, il “ Il bluff globale”, Limes 4/2023).
I cambiamenti avvengono a cicli
economici, sociali ed istituzionali, attualmente questi si sovrappongono,
facendo pensare ad un possibile fallimento della capacità di dissuasione e di
gestione di un progetto strategico da parte degli U.S.A., questo anche se la
strategia estera possiede una logica più stabile, determinata dai rapporti
internazionali, rispetto alla politica interna (G. Friedman, Gli Stati Uniti sono prossimi ad un collasso interno, 113
– 118, in “Il bluff globale”, Limes 4/2023).
Bibliografia
· Brosio G., Economia e finanza
pubblica, Carocci 1999.
sabato 30 settembre 2023
Loris Sabato. Percorsi di un terrorista
La decisione di diventare un terrorista
Nel
primo capitolo è stato identificato il fenomeno del terrorismo, ma per
comprendere a pieno la nascita e la crescita di questo fenomeno è necessario conoscere
completamente le motivazioni che portano delle persone comuni alla decisione di
intraprendere la “via” del terrorismo.
Come
osservato precedentemente, il mondo cambia in maniera importante
successivamente all’attentato dell’11 settembre 2001 e allo stesso modo cambia
il mondo del terrorismo, a non cambiare in realtà, come osserveremo
successivamente, sono le motivazioni che convincono l’individuo a diventare un
terrorista. Prima di elencare le motivazioni che possono portare un individuo a
diventare un terrorista è bene comprendere che la decisione è una decisione
cosciente e consapevole. Infatti, lo studio di Jeff Viktoroff del 2005 ha
dimostrato che in genere i terroristi non risultano essere affetti da malattie
mentali oppure disordini mentali importanti,[1] riconfermando lo studio
precedente di Marc Sageman del 2004, il quale afferma la completa assenza di
malattie mentali, traumi sociali, disturbi comportamentali o tratti sociali in
quattrocento membri del gruppo terroristico di al-Qa’ida.[2] Questi due studi sono
fondamentali per comprendere due nozioni specifiche del terrorismo:
·
Il target (l’utilizzo di questo
termine, specifico del mondo del marketing e delle promozioni, come osserveremo
successivamente non è casuale) dei gruppi terroristici sono persone comuni,
affidabili e in grado di portare a termine la missione affidatagli;[3]
·
Il soggetto è completamente consapevole
delle sue decisioni e delle conseguenza che esse hanno sia su se stessi sia su
tutte le altre persone coinvolte dal suo atto.
A
questo punto è bene riaffermare un concetto fondamentale, i terroristi
diventano tali successivamente ad un’analisi dei costi benefici, ciò significa
che le motivazioni che portano alla maturazione della decisione di diventare un
terrorista debbano essere ben radicate nel soggetto e soprattutto devono
portare, secondo il soggetto che prende tale decisione, a maggiori benefici
rispetto ai costi.
Pertanto,
è fondamentale capire cosa si intende per decisione volontaria. Una decisione
volontaria deriva da un processo decisionale, il quale può essere conscio (dove
il soggetto richiamato alla necessità di effettuare una scelta si fermi e
rifletta per una modica quantità di tempo) oppure inconscia (dove il soggetto
richiamato alla necessità di effettuare una scelta non abbia tempo per fermarsi
e ragionare con tranquillità).
Secondo
uno studio, del 1991, di L. L. Jatulis,
L. L. e D. L. Newman,[4] il processo decisionale è
quel processo che ogni essere umano attiva per effettuare quella che il
soggetto ritiene, in base alle informazioni a disposizione e ad altre variabili
come, per esempio, la religione e il livello di istruzione, la decisione
migliore, in termini costi- benefici. Tale processo, inoltre, - sempre secondo L.
L. Jatulis, L. L. e D. L. Newman, può essere divise in sei distinte fasi.
·
Identificazione del problema: in questa
primissima fase viene osservata la presenza di una problematica da affrontare e
risolvere oppure la presenza di un’opportunità da cogliere.
·
Raccolta delle informazioni: in questa
seconda fase il soggetto compie un’azione di raccolta di tutte le informazioni
disponibili riguardanti il problema o l'opportunità, inoltre analizza le
informazioni in base alle fonti che egli ritiene più sicure.
·
Selezione dei criteri di valutazione: in
questa terza fase il soggetto stabilisce le modalità che utilizzerà per
valutare le opzioni che ha identificherà o che gli saranno suggerite.
·
Identificazione delle opzioni: in questa quarta
fase il soggetto identifica tutte le possibili opzioni che possono portare alla
risoluzione del problema oppure allo sfruttamento di un’opportunità.
·
Valutazione delle opzioni: in questa
quinta fase il soggetto valuta le opzioni precedentemente identificate in base
alla metodologia precedentemente decisa, entrambe per mezzo delle due fasi
rispettive.
·
Decisione: in questa sesta e ultima fase il
soggetto è chiamato alla decisione vera e propria, egli, infatti, a questo
punto ha tutte le informazioni disponibili (desidero porre l’attenzione sul
termine “disponibili” poiché esso non sempre corrisponde alla quantità minima
di informazioni necessarie per prendere una decisione) e quindi sceglie
un’opzione in base, come detto, sia a tutte le informazioni raccolte sia alla
metodologia di valutazione precedentemente identificata.[5]
È
necessario osservare, però, che secondo L. L. Jatulis, L. L. e D. L. Newman
questo processo non è in processo lineare. Pertanto, esso non descrive un
processo col passare del tempo sempre uguale, bensì il soggetto ha la
possibilità di rieffettuare le fasi precedenti a quella in cui si trova, ad
esempio per aggiungere informazioni oppure per identificare nuove possibilità
di risoluzione al problema identificato. È possibile persino, ovviamente in
base alle situazioni, poter cambiare la propria decisione finale ed arginare
oppure evitare le conseguenze dovute alla prima soluzione del processo decisionale
del soggetto.
Figura 1 Processo decisionale secondo Newman
(fonte:
Newman 1991)[6]
Come
si può evincere da questo studio, oltre che dalla propria esperienza,
l’attività decisionale è un’attività complessa e che spesso coinvolge il
soggetto, colui che è chiamato a prendere una decisione, per molto tempo.
Pertanto, la scelta che porta una persona comune a divenire un terrorista è una
scelta ponderata tra delle opzioni definite dal soggetto stesso in base alle
informazioni da lui pervenute.
I
processi decisionali, però, non coinvolgono i soli singoli esseri umani, ma
anche le organizzazioni composte da essi. È, infatti, fondamentale osservare
che le azioni condotte sia dalle singole cellule terroristiche sia dall’intera
organizzazione terroristica sono frutto di un processo decisionale. Allo stesso
modo, le azioni compiute dalle forze di difesa per sventare il terrorismo sono
frutto di processi decisionali. Per questo motivo il principale strumento per
il debellamento del terrorismo è lo studio stesso dell’argomento, in quanto
possedendo più informazioni è più probabile effettuare le decisioni corrette
per anticipare e sventare le minacce create da questi tipi di organizzazioni.
Inoltre, lo studio delle motivazioni che portano un individuo a scegliere di
diventare un terrorista è uno dei primi passi che può permettere lo svilupparsi
di politiche efficaci alla risoluzione dei problemi di coloro che sceglieranno
o stanno scegliendo di diventare terroristi, al fine di risolvere le
motivazioni che potrebbero portare il soggetto a diventare un terrorista e,
quindi, al fine di risolvere il problema ancora prima che si presenti
“estirpando il problema alla radice”.
[1] J. Victoroff, The Mind of the
Terrorist: A Review and Critique of Psychological Approaches. Journal of
Conflict Resolution, 49(1), 3–42, 2005.
[2] M. Sageman, Understanding Terror
Networks. University of Pennsylvania Press, 2004.
[3] F. De Zulueta, Terror Breeds
Terrorists. Medicine, Conflict and Survival, vol. 22, no. 1, 2006.
[4] L. L.
Jatulis, L. L., D. L.Newman, The Role of Contextual Variables in Evaluation
Decision Making: Perceptions of Potential Loss, Time, and Self-Efficacy on
Nurse Managers’ Need for Information. Evaluation Review, 15(3), 364–377,
1991.
[5] L. L. Jatulis, L. L., D. L.Newman,
The Role of Contextual Variables in Evaluation Decision Making: Perceptions of
Potential Loss, Time, and Self-Efficacy on Nurse Managers’ Need for
Information. Evaluation Review, 15(3), 364–377, 1991.
[6] L. L. Jatulis, L. L., D. L.Newman, The
Role of Contextual Variables in Evaluation Decision Making: Perceptions of
Potential Loss, Time, and Self-Efficacy on Nurse Managers’ Need for Information.
Evaluation Review, 15(3), 364–377, 1991.