domenica 16 dicembre 2018
venerdì 30 novembre 2018
martedì 27 novembre 2018
lunedì 19 novembre 2018
sabato 10 novembre 2018
giovedì 1 novembre 2018
lunedì 29 ottobre 2018
domenica 7 ottobre 2018
giovedì 20 settembre 2018
martedì 18 settembre 2018
lunedì 3 settembre 2018
sabato 30 giugno 2018
martedì 26 giugno 2018
mercoledì 6 giugno 2018
mercoledì 30 maggio 2018
martedì 22 maggio 2018
domenica 20 maggio 2018
martedì 15 maggio 2018
giovedì 10 maggio 2018
Aumenta la spesa per gli Armamenti
L'Istituto Internazionale per le Ricerche sulla Pace
di Stoccolma pubblica il suo rapporto annuale
Non c’è nessun processo di disarmo, anzi non si
è mai speso così tanto in fucili, pistole, cannoni, carri armati, aerei e navi
dalla fine della guerra fredda. A diffondere le cifre è l’ultimo rapporto
dell’Istituto internazionale di Stoccolma per le ricerche sulla pace (Sipri).
Nel 2017 le spese militari complessive a livello globale sono cresciute del
1,1% rispetto all’anno precedente, arrivando alla cifra di 1.739 miliardi di
dollari, pari al 2,2% del pil mondiale. Gli Stati Uniti restano il paese che
spende di più come cifra assoluta, ma è la Cina a segnare il record di crescita
degli investimenti in armi: più 110%. La Russia, invece, conferma un taglio,
anche se non del 20% annunciato dal Sipri.
I paesi che in assoluto hanno investito di più in armamenti
sono 5: Stati Uniti, Cina, Arabia Saudita, India e Russia. La somma di quanto
hanno stanziato queste nazioni rappresenta il 60% del totale mondiale.
A spendere di più sono gli Stati Uniti, che coprono un terzo
di questa cifra. In particolare, spendono quasi tre volte di più rispetto ai
cinesi, arrivando a 610 miliardi. Ma per Washington si tratta comunque di un
dato che segna una riduzione nell’ultimo decennio (meno 14%).
Per Asia e Medio oriente, invece, si segnala una costante
crescita della spesa in armamenti, con il boom della Cina che registra un più
110%.
In generale, quattro dei quindici Paesi con i maggiori
investimenti nelle armi sono in Europa occidentale: Gran Bretagna, Francia,
Germania e Italia, che è dodicesima - con 29, 2 miliardi – ma segna una
riduzione del 17% dal 2008. Se si parla invece di crescita della spesa
militare, allora si deve citare l’Europa centrale e orientale, in cui si
registrano crescite del 20 e del 33%.
In Medio oriente, l’area del mondo che maggiormente ha a che
fare con i conflitti, i capitali usati per gli armamenti sono cresciuti
nell’ultimo decennio del 29%. La Turchia nello stesso periodo ha speso quasi la
metà in più rispetto al periodo precedente, arrivando al quindicesimo posto
nella classifica mondiale. Anche l’Iran ha ripreso ad aumentare la spesa
militare dal 2014, dopo il progressivo allentamento delle sanzioni occidentali
per il positivo sviluppo delle trattative sul nucleare. Teheran negli ultimi
tre anni ha fatto registrare un aumento del 37%. Israele ha raggiunto il suo
massimo nel biennio 2014-2015, in coincidenza con le operazioni militari a
Gaza. Poi è seguito un calo. Siria, Yemen, Qatar e Emirati Arabi non forniscono
dati ufficiali.
Asia e Oceania hanno aumentato le spese per il ventinovesimo
anno di seguito, con la Cina che fa da traino, investendo in armi 228 miliardi:
da sola vale il 13% della spesa mondiale. In Giappone la spesa è quasi
invariata.
Nelle Americhe la cifra stanziata risulta invariata se si
guarda all'ultimo anno, ma considerando gli ultimi dieci anni si evidenzia un
calo del 11% rispetto al 2008.
(da L'Osservatore Romano, Anno CLVIII n. 100 (47.833) del 4 maggio 2018)
sabato 5 maggio 2018
Tesi: Un approccio psicologico e filosofico al terrorismo internazionale
Disponibile previo consenso dell'Autore presso
il CESVAM Centro Studi sul Valore Militare
(centrostudicesva@istitutonastroazzurro.org)
giovedì 26 aprile 2018
Panama e Cina
Geopolitica dei Trasporti
PANAMA. UNA NAVE
CINESE INNAUGURA IL NUOVO CANALE DI PANAMA
Il 27 giugno 2016 la
nave cinese, ma battente bandiera delle Isole Marschall, quindi una bandiera
ombra, è stata la prima nave da carico ad inaugurare la nuova rotta del Canale
di PANAMA ampliato: La nave Cosco Schipping lunga trecento metri con 10.000
containers a bordo è un ggante marittimo che fa comprendere immediatamente
quale sia la nuova potenziale del Canale di Panama. La costruzione della nuova
parte del canale ha richiesto un cantiere dai numeri veramente impressionanti:
50 milioni di metri cubi di scavo, 290.000 tonnellate di ferro, 4,8 milioni di
metri cubi di calcestruzzo, oltre 100 milioni di ore di lavoro. Il consorzio
che ha dato vita a questa opera è guidato dalla Italiana Salini Impregilo, con
ha capo, come amministratore delegato, Pietro Salini, che durate la cerimonia
di inaugurazione ha dichiarato “Sette
anni fa iniziava per noi un lungo viaggio tra sogno e sfida che ogni
imprenditore vorrebbe vivere una volta nella vita, realizzare un’opera l’opera
capace di cambiare il commercio mondiale”
La cerimonia
inaugurale si è svolta alla presenza del Capo d Stato Juan Carlos Verela e dai
rappresentanti di tutte le imprese del Consorzio che ha partecipato alla
costruzione. Per Panama questa realizzazione rappresenta una svolta strategica.
Lo Stato Centro Americano, (superficie 74.711 kmq, popolazione 3.850735 (stima
2014), unità monetaria Balboa e dollaro Usa,) che ha riottenuto la sovranità
sul Canale nel 2000 si aspetta grandi vantaggi da questa opera. Nel 2013,
ultimo dato disponibile, per Panama il PNL era 42.387 $ Usa, (Italia ) Stati Uniti ( ) il PIL 43.784 $ Usa (Italia ) Stati Uniti ( ), mentre il PIL per abitante
era 11.147 ( Italia )
Stati Uniti ( ) Gli altri
dati economici danno una variazione annua del PIL del 6,2%, una inflazione
al2,6%, un indice di produzione agricola (base 2004=100) pari a 112,3 (2014) e
u indice di produzione industriale (base
2010=100) pari a 116, 3 , un popolazione
attiva pari a 1.814.415, con una forza lavoro nel settore primario pari a 16,4,
nel settore secondario pari a 20,2 e nel terziario pari al 63,4, il debito
esteroè pari a 16.471 ML $ Usa mentre gli aiuti dall’Estero assommano a 7
miliardi $ Usa, ari allo 0,02 del PIL.
lunedì 23 aprile 2018
lunedì 29 gennaio 2018
venerdì 5 gennaio 2018
giovedì 4 gennaio 2018
RIVISTA QUADERNI ON LINE
ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO
SOMMARIO
ANNO
LXXVII, Supplemento on line, III, n. 12
Dicembre
2017
Editoriale, Progressione
geometrica verso il futuro
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IL
MONDO DA CUI VENIAMO: LA MEMORIA
APPROFONDIMENTI
Redazionale, Prigionia
italiana nella Seconda Guerra Mondiale. Gran Bretagna
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Redazionale, La
guerra totale sottomarina 1917. La svolta tedesca per la vittoria
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Redazionale, Il
dramma ebraico nella seconda guerra mondiale
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Redazionale, Non
solo Caporetto. Le offensive tedesche in Francia nel 1918
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Biasiolo Alessia,
L'organizzazione della Repubblica Sociale
Italiana
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Redazionale, Prigionia
negli stati Uniti II
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Coltrinari, Massimo, Il
teatro di guerra sul fronte orientale
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Biasiolo Alessia, Hilter
ed i “protocolli dei Saggi di Sion”
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Coltrinari, Massimo, I
primi sei mesi di guerra. Analisi I
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Coltrinari, Massimo, Il
fronte occidentale. Francia 1914
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ARCHIVIO
Redazionale, Marinai
in grigioverde. 1917-1918
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Redazionale, Caimani
del Piave. Operazioni dietro le linee nemiche
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Redazionale, Affondamento
del piroscafo “Re Umberto” 8 giugno 1916
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Coltrinari, Massimo,
Dottrina e procedimenti di impiego
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DIBATTITI
Redazionale, Il
Valore Militare nel 1915. I primi sei mesi di guerra
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Redazionale,, Nota.
I segni del Valore
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MUSEI,ARCHIVI,BIBLIOTECHE
Redazionale,
,Bibliografia. La Guerra di Liberazione su 5
fronti. Fronte Internamento
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IL
MONDO IN CUI VIVIAMO: LA REALTA' D'OGGI
UNA FINESTRA
SUL MONDO
Redazionale, Moldova.
Un paese ai margini
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Redazionale, Artico:
le azioni di Putin e il ritorno della Russia
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GEOPOLITICA
DELLE PROSSIME SFIDE
Redazionale, Geopolitica
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SCENARI,REGIONI,
QUADRANTI
Cognome, Nome Autore,
titolo del articolo in corsivo
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CESVAM
NOTIZIE
CENTRO STUDI
SUL VALORE MILITARE
Redazionale, Indici
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Redazionale, Polverigi
mediateca. Mostra sulla Grande Guerra
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Redazionale, Un
attestato di credibilità
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Redazionale, CESVAM –
Emeroteca. Lineamenti e collaborazioni
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Redazionale, Ferrara
13 Dicembre 2017
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Redazionale, Nota.
Auguri di Buone Feste
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SEGNALAZIONI
LIBRARIE
Redazionale, Prigionia
negli Stati Uniti
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AUTORI
Numero chiuso
in data 31 12 2017
mercoledì 3 gennaio 2018
Struttura dell'Atlante
IL COLTRINARI ATLANTE SI COMPONE DELLE SEGUENTI PARTI
GEOSTRATEGICO
EUROPA
ITALIA
ASIA
MEDIORIENTE
AFRICA
AMERICHE
OCEANIA, in cui sono annotati indicazioni e note di metodo
TERRE POLARI
L'Indirizzo è
geografia2013@libero.it
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